Autore: Patrizia Mandaglio

A volte ritornano

Sono un principe. E sono stato venduto. Me lo ricordo come fosse ieri. Eravamo in tanti, suddivisi per colore e per lignaggio. Ognuno con il suo prezzo e tutti in esposizione. Il nostro padrone si lamentava sempre: «Ah, non è mica come una volta. Un tempo sì che si facevano gli affari! Dove sono finite, dove?» Si riferiva alle donne, le uniche interessate a noi. A volte è capitato anche qualche uomo, ma raramente. Entravano, ci guardavano, ci toccavano e fantasticavano su cosa potevano farci con noi. Non un fiato da parte nostra, ripiegati su noi stessi aspettavamo immobili,...

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In controluce

Guarderò la tua schiena scivolare via dalle pieghe del cuore. Non ti chiederò di restare. Lo fa forse col sole, la luna? È la sua assenza che la rende regina. Maestosa e fiera sarò, in un cielo d’inchiostro. Quanto so brillare chiedilo al lago. O al fiume o ad ogni specchio d’acqua. Chiedilo al mare che mi fa l’amore, quando superba e sicura ne accarezzo le onde. Sola. Coperta di nubi o di stelle saprò chi sono. Non è più tempo per me di vivere di riflessi ma di luce. E tu, tu sarai solo l’ombra di chi un...

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Come campanelli, le foglie

«Andiamo, che si fa notte!» I miei amici si sono arrampicati in cima alla collina con un’energia da fare invidia. Non è per me. Dopo una manciata di metri in salita ho già il fiatone. «Andate pure, vi raggiungo!» Le loro risate si allontanano mentre cerco di non scivolare giù per questo terreno sconnesso. Ma che mi è saltato in mente di seguirli fin quassù? Come se bastassero un paio di scarpe da trekking per improvvisarsi scalatori. Perché qui c’è da scalare altro che “Andiamo a fare una passeggiata nel parco!” Mi guardo intorno con la speranza che non...

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Sussurri di poesia

Lo aveva conosciuto sui banchi di scuola e se ne era innamorata. Lui no. Non avrebbe potuto neanche volendo. Era morto vent’anni prima che lei nascesse. Lo aveva conosciuto attraverso le sue poesie dolci e malinconiche Il “Poetino”, lo chiamavano. Per la sua giovane età e per distinguerlo dal “Lu Poeta”. Uno scrittore affermato, un carico da undici pluripremiato per la sua lirica. Borioso, quest’ultimo. Abitava in una casa a due piani nella sua stessa via ed era sempre scorbutico con tutti. Aveva avuto modo di scoprire quanto fosse buzzurro già da quando era più piccola, in un pomeriggio...

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Questa è per te

Bisognerebbe scrivere poesie ed affidarle al vento. Qualche verso che si concluda con : “Questa è per te…” Poche righe,vergate a mano, che parlino d’amore e di speranza. Nessuna perla di saggezza, ma parole in movimento che sembrino carezze, abbracci o pacche sulle spalle. Certo può sembrare folle, “Chi mai le leggerà?”, direte. Non saprei. Lo farà forse l’uomo che porta fuori il cane, intabarrato tra un piumino e i suoi pensieri. O forse no. E se planasse alla stazione, su una panchina vuota di saluti e piena di un clochard? Sarebbe bello. Magari si adagia sulle acque di...

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Cuore randagio

Cuore randagio Ho sentito che la chiamano luna. L’ho sentito da due ragazzi che si sono appartati dietro un cespuglio. È la prima volta che la vedo. A dire la verità è la prima volta che vedo qualcosa da tanto tempo. «Non devi toccarla, hai capito! Non è per giocare.» «Si , mamma.» Parlavano di me. Lei, la mamma, mi aveva adagiata con delicatezza sul letto tra un cuscino e l’altro. Il vestitino di velluto blu drappeggiato come una corolla intorno alle mie gambe aperte. Sapevo di essere bella. L’avevo dedotto dallo sguardo ammirato della bambina che mi fissava...

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Quelli di Writer Monkey su Facebook

6 hours ago
Writer Monkey

Un attimo di consapevolezza - di Andrea Grieco

A volte mi chiedo:
come ha fatto la nostra generazione
a sopravvivere ai cibi
contenenti lattosio?

Come siamo potuti crescere
senza omogenizzati, integratori,
ormoni e multivitaminici?

Come siamo vissuti
senza Coca zero, Red Bull,
aperitivi e long drink,
se aspettavamo la domenica
per bere l’acqua gasata
con polverine disciolte?

Come abbiamo superato
gli inverni rigidi
col panino nella cartella,
senza le merendine, la nutella
e gli immunostimolanti?

Come ci siamo accontentati
della merenda del pomeriggio
fatta di pane, burro e zucchero,
senza ricorrere ai centrifugati
di frutta e verdura?

Come abbiamo superato
le sere d’estate
con una fetta di anguria per strada,
senza la baldoria degli happy hour?

Come abbiamo sopportato
la punizione di un professore,
e abbracciato incontrandolo
dopo tanti anni,
senza aggredirlo
con l’approvazione dei genitori?

Come abbiamo potuto
corteggiare la compagna di banco
senza epilazione sul petto,
e un fisico da bodybuilding?

Come abbiamo potuto
fare a meno del personal trainer,
avendo giocato solo a calcetto
sui terreni sterrati,
mentre il compagno più sfigato
faceva da arbitro?

Come siamo sopravvissuti
alle ginocchia sbucciate
e disinfettate con la sola saliva,
senza ricorrere ad antibiotici
antisettici e medicazioni?

Come siamo riusciti
ad incontrarci con la ragazza
se non esisteva il cellulare
e gli unici sms
erano un bigliettino nel diario
e un bacio rischiato?

Come accettava di uscire con noi,
se andavamo a prenderla a piedi
sapendo che volevamo
regalarle le ali?

Come abbiamo potuto
scrivere poesie
e comporre canzoni
senza l’uso del computer?

Come siamo riusciti
ad aspettare un tempo infinito
per dare il primo bacio,
se ora è l’ultimo ad arrivare
dopo un amplesso?

Eppure,
la nostra generazione
che non faceva l’alba,
ha saputo sognare.
Perché il cibo più sano
che l’ha nutrita,
era la speranza.


(trovata in giro per internet)
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Come mai?😔

23 hours ago
Writer Monkey

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