La piccola Hillary sta giocando tranquillamente sul balcone con la sua Barbie, ad un tratto grida tutta spaventata:
“Mamma, c’è un’ape sul balcone, ho paura! La schiacci?”
“Aspetta tesoro, ci penso io”.
Mamma Hellen allontana delicatamente l’ape, che subito va a posarsi sui fiori, succhiando il prezioso nettare.
“Vedi? È andata via, non bisogna ucciderle, le api sono indispensabili in natura, grazie a loro nascono migliaia di fiori e piante, sono la vita della Terra, e poi danno un buonissimo miele”.
“Buono il miele!” – dice la piccola.
“Ti racconto una storia, continua mamma Hellen: C’era una signora, si chiamava Margaret, che allevava le api, aveva tante arnie e raccoglieva tanto buon miele che racchiudeva nei vasetti di vetro. Questa signora non aveva paura di loro, anzi, le chiamava per nome, Regina, Maia, Profumina, Apina, ecc. ecc. Le api capivano che lei non voleva far loro del male e le ronzavano intorno allegramente, come a darle il benvenuto. Un brutto giorno la Signora Margaret, ormai anziana, morì, le api la cercavano ronzando disperate. Infine capirono che la loro cara amica era morta quando videro il corteo funebre. Il loro ronzio diventò un lamento, seguirono il funerale fino al cimitero, tutte in gruppo, senza infastidire nessuno. Restarono ferme per un’ora davanti alla bara di Margaret, poi se ne andarono con un lieve, triste ronzio. La gente del posto capì il loro gesto d’amore e da quel giorno, a turno, si dedicarono all’allevamento delle api. Nessuno aveva più paura di loro”.
“Ho capito mamma, non dirò più di uccidere le api, anzi, voglio dare un nome all’ape che tu hai salvato. La chiamerò Fortunella”.