Autore: Graziella Dimilito

TELEFONANDO di Graziella Dimilito

Una noiosa telefonata, la penna traccia scarabocchi senza senso. Presto più attenzione ed ecco, appari tu, minuscola figuretta aggraziata nascosta tra gli scarabocchi con la piccola arpa tra le mani. Per chi suoni? Forse una dolce melodia per il tuo amato oppure ti esibisci dinnanzi ad un pubblico incantato dalle tue mani che scivolano delicate tra le corde dell’arpa. Non so chi sei ma potrei inventare per te una storia meravigliosa. Recommend0 Enable Javascript to click a...

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IL GRIDO DELL’AMORE di Graziella Dimilito

IL GRIDO DELLA BATTAGLIA “Il grido dell’amore” Com’è bella la mia Angelina mentre la guardo dormire, ripenso alle nostre faticose giornate, ai continui spostamenti trascinando il carrello del supermercato; abiti usati, un po’ di cibo, qualche vecchia coperta e alcuni arnesi utili alla sopravvivenza. La strada è la nostra casa, sotto i portici il nostro giaciglio. Sì, non abbiamo nulla, siamo “barboni”, una cosa sola possediamo, di un valore inestimabile… Il nostro amore! Ormai i suoi capelli sono tutti bianchi, rughe profonde le solcano il viso, ma per me è sempre la mia bellissima Angelina. Quest’anno è stato particolarmente...

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ASPIRANTE SUICIDA

Aspirante suicida di Graziella Dimilito La Morte stava fissando l’uomo che tentava di scavalcare il parapetto per gettarsi nel torrente sottostante. Sapeva fare bene il suo lavoro, era molto attenta. Proprio mentre l’uomo stava per precipitare, la Morte lo avvolse nel suo manto nero e… lo riportò coi piedi per terra. La Vita, che sempre l’affiancava, disse stupita: «L’hai salvato!? Non ci posso credere!» La Morte rispose: «Ti dovevo un favore, ricordi?» «Oh, è vero, quella volta per un mio fatale errore un uomo è morto e tu lo hai preso». «Esatto, ora siamo pari». «Non credevo che te...

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POLVERE di Graziella Dimilito

POLVERE Anselmo si incammina verso casa, fra le mani l’urna cineraria di Rodolfo, il suo caro amico, anziano e solo al mondo. Aveva provveduto lui al funerale, nessuno si era fatto avanti. Avrebbe tenuto il suo amico sempre con sè, fino alla fine dei suoi giorni; forse non mancava molto, aveva solo cinque anni meno di lui. Apre la porta di casa e si dirige subito in camera da letto, il posto migliore per sistemare l’urna è il comò, con sotto un bel centrino di pizzo, accanto, un vasetto di fiori finti. -Ecco amico mio – mormora – qui...

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