A New Orleans l’uragano Katrina aveva spazzato via le povere case e i loro abitanti, a distanza di anni nulla era stato fatto per la ricostruzione. In quella realtà viveva il piccolo Louis con la nonna. Era un ragazzino vivace Louis, furbo, curioso e lesto di mano, viveva di furtarelli e del buon cuore degli abitanti. Una sera mentre saltellava qua e là evitando le pozzanghere fangose sentì un grido strozzato. Si nascose dietro una baracca.
Un uomo con le mani legate dietro la schiena, sporco di sangue, chiedeva pietà. Vicino a lui in piedi, un altro uomo, ben vestito, con un cenno della testa diede ordine ai suoi scagnozzi di finirlo e gettarlo nella discarica.
“Un rifiuto della società è qui che deve stare”
disse, e sputò per terra. Inorridito Louis si lasciò sfuggire un piccolo grido, gli uomini si voltarono, lo videro, il ragazzino cominciò a correre velocissimo, ma non più veloce della pallottola che lo raggiunse facendolo stramazzare al suolo senza vita. Il suo piccolo corpo esanime raggiunse quello dell’uomo ucciso poco prima.

***

Nell’elegante quartiere francese di New Orleans, il malavitoso Jack, arricchitosi con lo spaccio di droga ed estorsioni a danno dei negozianti, stava girando per la città sulla sua Chevrolet rosso fiammante, uno scagnozzo alla guida e un altro seduto dietro accanto a lui.
“Ferma! – ordinò all’autista – Chi diavolo è quello?”
Un uomo grasso e trasandato stava ammonticchiando nel suo piccolo negozio, sporco e disordinato, oggetti d’ogni sorta. Quando vide la Chevrolet accostare e fermarsi alzò lo sguardo incrociando quello di Jack. Si guardarono per lunghissimi secondi, ma fu Jack ad abbassare lo sguardo per primo. “Capo, vado dentro a controllare?” disse lo scagnozzo al suo fianco.
“No, restate qui, vado io”. Diede un’occhiata all’insegna “IL TROVATUTTO”. Entrò lentamente e, con fare minaccioso disse: “Chi sei tu?”
“Mi chiamo Ned” rispose l’altro senza mostrare il minimo timore.
“Non ti ho mai visto, né te né questo lercio ammasso di cianfrusaglie. Chi lavora qui deve pagare me, è chiaro?”
Senza scomporsi Ned prese in mano una boule a neige agitandola e facendo così apparire tanti piccoli fiocchi di neve. Sorridendo sornione la porse a Jack che lo afferrò per la camicia sibilando:
“Mi prendi in giro? Non mi provocare, c’è gente che è morta per molto meno”.
“Lo so” rispose Ned guardandolo fisso, la boule a neige ancora tesa verso di lui.
Jack allentò la presa e, come inebetito prese la palla di vetro, sembrava un automa, uscì e risalì sulla Chevrolet.
“Capo, ti senti bene?”
“Sì, andiamo via!”

***

Quella notte Jack non riusciva a dormire, fumava una sigaretta dopo l’altra e beveva come una spugna. La boule a neige era appoggiata sul tavolino della veranda. La prese sogghignando al ricordo di quell’uomo… Ned si chiamava, che coraggioso bastardo!
Capovolse la palla di vetro e guardò i fiocchetti di neve scendere vorticosamente fino ad adagiarsi sul fondo.
Ripetè il gesto e… “Ma che diav…!” Capovolse di nuovo la boule e restò impietrito: insieme alla neve vedeva roteare dei volti, deformati ma riconoscibili. Erano persone che aveva ucciso perché non avevano pagato la sua “protezione”. Ecco tra i tanti, Sam l’uomo che gli chiese inutilmente pietà, ecco il piccolo Louis, colpevole solo di aver visto ciò che non doveva.
Jack prese la palla di vetro e imprecando salì in macchina dirigendosi verso il quartiere povero. Giunto alla discarica, si avvicinò al bordo, turandosi il naso. Il puzzo era insopportabile. Stava per lanciare la palla tra i rifiuti quando un blocco di terra infangata si staccò, facendolo cadere nella discarica. Cercò di rialzarsi ma una gamba si era incastrata tra alcuni elettrodomestici arrugginiti.
“Ehi! C’è qualcuno?” Nessuno rispondeva.
“No no no maledizione!!! Aiuto! Aiuto!”
Folle di rabbia girava lo sguardo tutt’intorno… nessuno! A un tratto si fermò, il sangue gli si gelò nelle vene. Orbite vuote in volti a brandelli lo fissavano, gli pareva che si avvicinassero per vendicarsi della sua crudeltà.
“Ahhhhhh! Aiuto! Aiuto!” Jack terrorizzato urlava come un pazzo, con orrore indicibile vide arrivare i topi, poi i corvi si avventarono sul suo viso per rubargli gli occhi…

***

I due scagnozzi trovarono il loro capo, Jack, accasciato sulla veranda, in mano la boule a neige, gli occhi e la bocca spalancati in un orrore infinito.
“Da quando ha visto quel grassone del ‘Trovatutto’ non è stato più lui” – disse uno di loro
“Già, Ned si chiama, andiamo a parlargli”.
Giunti sul posto non trovarono nessun negozio, né un grassone di nome Ned.