Dal punto di vista del mare

Queste sono le giornate che preferisco, quando non c’è vento forte che mi costringe a formare cavalloni con gran spreco di energia, un bel sole caldo che mi intiepidisce e mi rilassa. Oggi poi sono particolarmente fortunato, non c’è tanta gente, quindi posso muovermi tranquillamente, increspare leggermente le mie onde, creando quello sciabordio rasserenante che piace tanto anche ai miei abitanti, pesci, alghe, coralli. Sono proprio rilassato, c’è solo una barchetta con un uomo che rema tranquillamente, bene, mi fa compagnia. I suoi remi mi accarezzano dolcemente.  Ma…che succede?
Una piccola macchia nera è apparsa, eccone un’altra e un’altra ancora, aumentano continuamente, stanno intorbidendo le mie acque, non capisco. Io non so leggere ma mi sembrano quei segni neri che gli uomini chiamano lettere, ma perchè le hanno buttate qui? Percepisco agitazione nell’uomo in barca, i suoi remi ora affondano pesantemente dentro di me. La macchia si allarga sempre più, i pesci mi guardano impauriti, la mia superficie è tutta nera, non vedo più niente. Anche la bella isola laggiù è sparita.
Oh no, cosa avranno scaricato qui dentro? Liquidi nocivi forse, i pesci moriranno, no… no…

Accidenti, mi sono addormentato, ho avuto un incubo, possibile? Menomale, sono ancora limpido e cristallino! L’uomo che remava ora sta leggendo un giornale. Beh, tutto a posto, una cosa però ho capito, non va bene stare così calmo e tranquillo, faccio brutti sogni. Ora comincio subito a costruire cavalloni.