I tuoi occhi avidi osservano il mio corpo ignudo, restiamo in piedi uno di fronte all’altro.
Occhi negli occhi, senza toccarci.
Quell’attesa, quegli attimi sospesi, mi fanno provare un senso di sgomento, un dolce mancamento pieno di promesse, un’agonia struggente che mi rapisce il cuore.
Le tue mani intrecciano le mie, sento il tuo respiro sulla gola, mi cingi con un braccio la vita e mi attiri a te.
Ti sento mio, mi senti tua, un contatto che unisce due corpi in una sola anima, attimi di attesa che diventeranno realtà, avvolti in un’atmosfera che profuma di magia.
Un momento di complice follia che rende unico ed erotico ogni tuo gesto.
Non so più niente, mi lascio andare, perdo il contatto con la realtà.
Adesso siamo solo noi, in balia di questa struggente passione, travolti da un vortice di sensazioni inarrestabili che ci trascineranno piano piano verso l’oblio, inghiottiti dalle sabbie mobili dell’infinito.
La nostra sete è paga, mi pervade una pace senza limiti, lasciamo che la luce soffusa della luna illumini i nostri corpi esausti.
Ora sono felice, ho voglia di fare festa; ti guardo, mi guardi, sorridiamo insieme, immobili nella penombra della notte.
Ti sussurro:
«Mi porti a ballare?»
«Avrei voglia di un tango!».
Matilde Falco – 21 agosto 2016