Nostalgia portami via.

Portami via da questa stanza e trasportami al mare, all’ora del tramonto. Fammi rimanere lì finché il rosso, l’arancio e il giallo lasciano il posto all’ora blu, quella in cui l’orizzonte si tinge di un intenso azzurro prima di immergersi nella notte.

Prendimi per mano e portami in una piazza affollata e illuminata per il Natale. Portami a Piazza Navona al mercato natalizio e poi prova a trasportami, così, inaspettatamente, al riscaldamento prima di una partita importante.

Nostalgia, porta via i pensieri tristi e sediamoci insieme a una lunga tavolata estiva, dove parenti e amici festeggiano i compleanni attuali e passati, dove le chiacchiere si intersecano l’un l’altra in un vocio musicale scandito da sonore risate, dove non si invecchia mai ma anzi si ringiovanisce. Eccomi, mi vedo che prendo cappellini e trombette: è il momento delle torte e delle candeline, delle foto e dei coriandoli sparati in aria.

Nostalgia portami via, a quei viaggi con gli amici. Poco importa se si correva sempre per prendere un aereo, un treno, un bus o si caricava la macchina per una pasquetta al mare.

Nostalgia, vieni qui, che oggi piove e io ho bisogno del tuo calore. Vieni qui e portami al mio camino con mamma e zia, al freddo che era bello sopportare, alle colazioni fuori fino a novembre, alla vista del mare e ai continui progetti insieme.

Portami dove ancora regnava la speranza. Dove bastava poco, così poco, per non sentire alcuna malinconia.