Riconosco chi sono
in quello specchio.
Che poi, chi sono? Rido.
Facile a dirsi, ma tu provaci.
Provaci tu, a incastonare il mare:
aspetta, il mare quand’è aperto, però
che magari un po’ si sofferma
e si lascia contemplare
e sì che ci credi, tanto è calmo.
Pensi proprio di averlo capito, il mare
di poterlo trattenere in una lusinga,
di lasciarti cadere, per addormentarti
sulla risacca, senza rischiare
di perderti, o perfino di affogare.
Certo sì – ti illudi – qualcosa, dai
un qualcosa, sempre resta!
Sì, ma sì che me lo porto appresso
un pezzo di com’ero.
Tutto, guarda, persino tutto!
Ogni tanto mi ritrovo.
Sono qui, rimescolo le mie tessere
lungo il viaggio.