Quella dell’intrappolamento seduttivo, o La Dannazione Sulfurea, come è appellato negli antichi tomi, è una tecnica di seduzione che richiede un’abilità applicativa davvero fuori dalla norma.
Essendo una strategia da pianificare minuziosamente nei dettagli.
E dove non è concesso alcun margine d’errore.
E’ questo un metodo per esperte generalesse.
E cacciatrici davvero abili.
Quindi, signore, se siete personalità distratte, approssimative, o dotate di poca pazienza, non prendetela assolutamente in considerazione. Poichè, opportunamente, l’ampia letteratura filosofica ed antropologica del pensiero femminile, e la divulgazione della metodica, nei trattati inerenti alla sperimentazione applicata riguardo a questa materia, pur contemplano alternative d’imbastimento meno artificiose.
Più sintetiche. Anche se più fallaci.
L’intrappolamento seduttivo necessita di notevole forza di carattere.
Perseveranza. Indubbia capacità decisionale.
Una incrollabile certezza nelle proprie potenzialità.
Dunque, impresa delicatissima.
Che non prevede sperimentazioni.
Nè, tanto meno, rimedi raffazzonati.
Rattoppi dell’ultima ora.
Le statistiche elencano, nell’aridità indiscutibile dei numeri, ben pochi successi e troppi, davvero troppi, disastrosi fallimenti.
Quindi, prima di accingervi ad intraprendere una impresa di siffatta complessità, assicuratevi che il vostro curriculum contenga tutte le specifiche elencate.
L’intrappolamento seduttivo si prefigge, come scopo finale, l’assoggettamento totale, attraverso l’imposizione coercitiva di uno stato di necessità imprenscindibile da voi.
Una manipolazione premeditata.
Per stabilire una dipendenza.
Fisica. E psicologica.
Un’assuefazione.
Un incantesimo ad personam.
Intrappolare significa precludere ogni via di fuga.
Nello specifico, però, scatta la meccanica della volontarietà e dell’accettazione.
Così come, per paragone, si verifica nel condizionamento della Sindrome di Stoccolma.
Le generalesse più audaci e le cacciatrici più esperte ben sanno, però, che per attuare un simile, audace ingengo, nulla deve essere lasciato al caso.
Per cui è innanzitutto d’obbligo uno studio esaustivo ed appassionato del soggetto: manie, vezzi, idiosincrasie e passioni.
Senza null’altro trascurare.
Conoscenze assolutamente fondamentali, se si mira al successo pieno del progetto.
Perchè questo occorre per organizzare una trappola invisibile.
Ed inviolabile.
Visibilissima, invece, deve essere la soldatessa che a tale opera si appresta.
La ruvidità degli anfibi e la persuasione caratteriale dello Chanel n.5
La punta dello stivale per sospingere il capriolo nella trappola.
E la traccia subdola del profumo, a rassicurarlo.
A non disorientarlo.
Badate che la trappola non abbia pareti di muro.
O inestricabilità di labirinto.
Meglio un fondo ialino, levigato e compatto, che mostri l’esterno.
Perchè l’illusione dell’aria è fondamentale.
Stivalacci da guerrigliera.
Ed un lembo di pelle nuda.
Non occorre altro.
Nessuna trasparenza allusiva da cortigiana.
O lugubri taffettà da ipnotizzatrice.
Nessun inutile armamentario fetish.
O effimeri lustrini da diva.
L’essenzialità è, in questo contesto, l’inganno massimo della seduzione.
Ricordate anche che l’addomesticamento richiede pazienza ed indulgenza.
Le dita tenaci di Penelope.
E gli occhi veggenti di Morgana.
Non precipitate i tempi se mirate ad una vittoria piena e con resa incondizionata.
Alcune droghe agiscono subito.
Al primo impatto c’è già l’assuefazione.
Ma la dipendenza è data dalla cruda potenza della sostanza.
E non dalla mano che la porge.
Nell’intrappolamento seduttivo nessuna droga avrà più efficacia se non sarete voi a somministrarla.
E’ questa la grande differenza.
L’assoggettamento che crea la dipendenza vitale.
Lo stordimento progressivo dello Chanel n. 5
E le lusinghe fameliche suggerite dall’arroganza dei vostri visceri, e dai capricci dei vostri umori, confidati al capriolo intrappolato nell’ardita spregiudicatezza di un gioco impudico, che pur terribilmente lo eccita. E, a cui mai, vorrebbe più sottrarsi.
In un territorio circoscritto. Ostile.
Ad armi impari.
Gioco pericoloso. E non condiviso.
Perchè sarete sempre e solo voi a dettar le regole.
Ma il capriolo, addomesticato, le accetterà in una resa consapevole ed incondizionata.
Felice di subirle.
Ed ecco che la droga persuasiva è somministrata.
Ed il suo destino segnato per sempre dall’amara speranza di riuscire un giorno a possedervi.