FRUGOLINA

 

La piccola Cecilia aveva disegnato su un foglio bianco, una bella figuretta, sembrava una bambolina, il viso rotondo, due grandi occhi neri, ciglia folte, una bocca bella rossa e una cascata di capelli neri. Il corpicino era un po’ esile ma nell’insieme faceva una gran bella figura.
Tutta contenta appese il foglio sul muro vicino al suo lettino.
Durante la notte fu svegliata da un “pssst, pssst”. Un po’ spaventata disse:
“C’è qualcuno?”  Una vocina le rispose:
“Sono io”.
“Io chi?” La bimba accese la luce sul comodino guardandosi in giro.
“Io, sono qui, sul muro”.
Cecilia restò a bocca aperta, la bambolina parlava.

“Ohhh! Ma tu sei un disegno, come fai a parlare?”

“Mi hai disegnato una bocca perfetta, è stato facile. Anzi, adesso scendo, aspettami”.

La figuretta si staccò dal foglio e planò sul lettino di Cecilia, che spalancò gli occhi:
“Ma… puoi camminare?”
“Certo, mi hai disegnato delle belle scarpine – rispose sorridendo – dai, giochiamo?”

Subito il disegno cominciò a spostare giochi, libri, fogli; Cecilia un po’ seccata disse:
“Cosa fai? Perché frughi nelle mie cose?”
“Sono curiosa, cerco un gioco che mi piace. A proposito, come ti chiami?”
“Cecilia, e tu?”
“Non lo so, mi hai disegnata ma non mi hai dato un nome” rispose continuando a spostare e cercare cose.  Cecilia pensò un momento poi decise:

“Allora, visto che frughi dappertutto e sei anche piccolina, ti chiamerò Frugolina”.

Tutta felice Frugolina si mise a ballare con le esili gambette, poi ridendo disse:
“Sììì mi piace, dai balliamo insieme”.

Il mattino dopo Cecilia si svegliò tutta allegra, subito controllò il muro; Frugolina era lì, ferma.
Provò a chiamarla ma non rispondeva. Allora chiamò la mamma e le raccontò tutto.

“Hai fatto un sogno tesoro, un bel sogno, non credi?”

“Sì era bellissimo! Speriamo che torni anche stanotte. Sai mamma, ho notato che Frugolina un po’ ti assomiglia”.  Ridendo allegramente andarono in cucina a fare colazione.