Un buon cristiano non bestemmia. Mai.

Mio nonno se n’è andato dopo avermi insegnato questa e mille altre regole di vita.

Non è passato un anno ma a me manca tanto, come se mi fossero stati sottratti decenni di felicità.

Oggi pomeriggio, dopo una faticosa mattinata scolastica, me ne stavo sdraiato sul divano pigiando i tasti del telecomando TV alla ricerca di un programma distensivo. Devo essermi addormentato perché tutto a un tratto ho visto mio nonno, bello ed elegante come sempre, seduto sulla poltrona blu di fronte a me. Sereno nell’aspetto lievemente sorridente. Una gamba sull’altra e le mani strette al ginocchio. Ha notato la mia sorpresa e mi ha fatto cenno con la mano destra di stare calmo. Mi ha sorriso placandomi ancor più e ha iniziato a parlare:

«Io non ti ho lasciato. Sai, sono ancora qui e credo che ci resterò  per un po’. Non che la cosa mi dispiaccia, ma avrei preferito occupare il mio posto in Paradiso subito, senza troppe formalità».

«Invece?», chiedo io.

«Invece, c’è un problema». Egli fa una lunga pausa e continua:

«Ricordi quel mio intercalare che ti divertiva tanto? Si, quello: “Santostroppiato!” Ebbene, santo Stroppiato (chi l’avrebbe detto?) esiste. Esiste ed è offeso con me.

Pare che un paio di volte, in un momento in cui mi girava tutto, io abbia anteposto al suo nome l’espressione “mannaggia!”. Io non me lo ricordo. Nemmeno tu?

Come si fa a contraddire un Santo che si e no esiste?

Ricorda, bisogna stare molto attenti alle parole. Molto attenti, sempre!»

«Nonno, cosa possiamo fare?»

«Pregare, pregare molto!»

«Anche santo Stroppiato?»

«Soprattutto Lui!»