COME BEETHOVEN

 

Sono diventato sordo, piano piano ma inesorabilmente si è compiuto il mio destino.
Scherzi della vecchiaia e del deterioramento dei tessuti.

Sprofondato nella disperazione, cercavo aiuto negli apparecchi acustici, che fanno ciò che possono, non i miracoli. Col passare del tempo però, trasformatasi la disperazione in rassegnazione, ho fatto una scoperta incredibile; nel mio silenzio ovattato, sentivo… sentivo le parole correre verso di me, si riunivano in gran numero e, coi loro piedini così graziosi, così minuscoli, picchiettavano sul pavimento della mia testa. E così, come Beethoven, che nonostante la sordità componeva meravigliose musiche, così io trasformavo la moltitudine di parole in racconti. Certo, il paragone è azzardato, ma mi è venuto così. Ogni giorno, mi siedo e aspetto di sentire, a dispetto del silenzio forzato, i passetti veloci delle mie amiche parole, e riprendo a sorridere.