Autore: Pino Chisari

Nel pub

«Non possiamo continuare in questo modo!» La frase, scandita con decisione dalla donna, aveva un tono definitivo. L’uomo smise di far scivolare distrattamente l’indice sul manico del bicchiere di birra e alzò gli occhi verso la compagna seduta di fronte a lui, poi sembrò riflettere un attimo ed esitare prima di rispondere: «Tu credi?». «E tu no?» fece lei di rimando, quasi fosse una sfida che era ridicolo solo pensare potesse perdere. Gli occhi di lui ebbero un’impercettibile contrazione. «Non lo so. Il guaio è proprio questo: non ne ho la più pallida idea…». L’atmosfera del bar ricordava volutamente,...

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Sante Marie

  Sul costone della montagna si staglia la sagoma d’un cavallo al pascolo: ogni tanto sventola la lunga coda, giusto per ricordarmi che non si tratta d’una statua. È curioso ascoltare le chiacchiere di due viaggiatori di colore mentre fuori, dal finestrino, leggo il nome della stazione: “Sante Marie”. Quale siderale distanza separa le chiacchiere incomprensibili alle mie spalle (potrebbe essere una sorta d’inglese incastonato nella gutturalità dello swahili africano) dal nome curioso di questa stazione… è un paese qui in zona, ma ignoro cosa si nasconda dietro questo nome poco decifrabile. Vien da dire che ci si riferisca...

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Essere Artisti

  Cosa può passare nella testa di un essere umano in quel paio di secondi scarsi che dura un volo dal quarto piano? Nulla probabilmente; il sangue deve essere accecato dall’adrenalina necessaria per trovare il coraggio d’un atto tanto folle ed estremo. O forse un unico, breve e bruciante lampo di disperazione. Non certo la gioia di volare o l’emozione di librarsi nel vuoto. Magari un inutile pentimento. Tanta paura di sicuro, un baratro nero e senza scampo, prima dell’urto che squassa ogni organo del corpo trasformando anni di paziente e laboriosa crescita in una sorta di confuso e...

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Epidemia 2 – Al supermercato. Giovedì 12 marzo 2020

Oggi m’è sembrato giusto ringraziare la signora ch’era alla cassa del supermercato. Dopo la fila all’entrata ed il clima di tregenda che regnava tra gli scaffali, le distanze minime, le modalità di imbustamento e le regole da rispettare, m’è sembrato doveroso darle un segno di solidarietà e comprensione per il ruolo di “controllore” cui suo malgrado la situazione la costringe. Lavorare in queste condizioni, con questa sorta di spada di Damocle del virus subdolo ed inafferrabile non deve essere cosa piacevole e pone tutta una serie di quesiti che neanche provo ad affrontare. La cosa in un certo senso...

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Epidemia 1 – lunedì 9 marzo 2020

È veramente dura far fronte ad un rischio di epidemia: mi sento prigioniero. Degli eventi, di un corpo che l’età colloca tra quelli a maggior rischio, dell’impossibilità di fare qualcosa, della necessità di non fare nulla e, possibilmente, ancor meno di nulla. Ma tutto questo è ancor meno se penso a chi, la stessa problematica, è costretto a viverla nelle cosiddette zone rosse. Per loro ogni giorno, ogni ora, ogni attimo deve essere angosciante e lì va il mio pensiero. Se non posso scommettere sulla mia persona, sono convinto che se ne uscirà, più o meno malconci, magari decimati,...

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Mordecai, la mia versione (di Barney)

Mordecai è un nome ebreo. Al mio orecchio “italiano” ha un sapore tagliente ed incisivo. Può anche darsi ch’io stia dicendo una cosa che invece all’orecchio d’un rabbino suoni blasfemo. Ovviamente, così fosse me ne scuso, ma è sempre piuttosto semplice offendere le orecchie di un credente monoteista, ovverosia di un seguace di una qualunque delle religioni più intolleranti e sanguinarie della storia. Del resto, è pur vero che ignoro come questo nome suoni nella lingua originale e se comporti valenze spirituali. Se ne parlo è perché sento il bisogno di raccontare dello scaffale di Mordecai Richler nella mia...

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Quelli di Writer Monkey su Facebook

2 days ago
Writer Monkey

Il sospiro sinuoso di un addio avviluppato nell’attesa di un nuovo inizio, che di questi due anni farà preziosa memoria.
Due anni ad accendere visioni, respirare voci, scoprire intenzioni, attendere apparizioni, suggellare sogni, predisporre ascolto attento, incoraggiare prime volte, prestarsi a sperimentazioni sul palco e in cucina, attrarre incontri, degustare arte e vita, commuoversi per una ultima volta.
Ieri sera è stata l’ultima volta, e la colonna sonora perfetta per il più magico degli addii.
Un ciclo a chiudersi, un ciclo ad aprirsi, con la voce e la donna tra le più incantevoli. @giulialorenzoni_singer
Con gli arpeggi di una chitarra tra le più sapienti. @fabio.falaguasta
Ci stava tutta questa ultima volta da portarsi dietro a corredo della magia da trapiantare in un nuovo luogo.
Un nuovo spazio per vecchie e nuove voci, per intenzioni da scoprire e nuovi piccoli grandi riti da inventare, senza neanche accorgersene.
Nuove lampade da accendere, che siano quelle giuste per creare l’atmosfera.
Nuovi sapori da sperimetare, che si abbinino al momento da assaporare.
Nuove vite ad intrecciarsi per brevi o lunghi attimi partecipati, insieme a quelle conosciute in due anni, di vite, che hanno occhi sorridenti, sorrisi sfuggiti, fronti con righe curiose e attente.
Voi siete stati questo luogo magico, voi e lo sciacquone del piano di sopra, che abbiamo cantato come un bastone della pioggia.
Voi siete stati questo spazio, voi, il teatrino dei burattini e la lampada rossa di Giorgiana, che diciamolo sta bene con tutto. Voi siete stati questa magia, voi e chi fa dell’accoglienza un’arte silenziosa, ma che riempie la stanza con mille gesti di cura.
Sapete che ci sono posti in cui stare, magari aderire anche bene, benissimo, e poi ce ne sono altri, molto più difficili da trovare lungo i vicoli della vita che, ecco, sono più luoghi per essere.
Da settembre ci spostiamo, spazio nuovo, più grande, e comodo… con tutta la paura e l’adrenalina dei nuovi inizi, ma questo fatto qui, che posto siamo, che coraggio abbiamo, che scelte ci animano, non ce lo può togliere nessuno.
Ci vediamo a settembre in via della Rocca 36. ❤️
Ph: @fabiola_bibbi
... Vedi altroVedi meno

Il sospiro sinuoso di un addio avviluppato nell’attesa di un nuovo inizio, che di questi due anni farà preziosa memoria.
Due anni ad accendere visioni, respirare voci, scoprire intenzioni, attendere apparizioni, suggellare sogni, predisporre ascolto attento, incoraggiare prime volte, prestarsi a sperimentazioni sul palco e in cucina, attrarre incontri, degustare arte e vita, commuoversi per una ultima volta.
Ieri sera è stata l’ultima volta, e la colonna sonora perfetta per il più magico degli addii. 
Un ciclo a chiudersi, un ciclo ad aprirsi, con la voce e la donna tra le più incantevoli. @giulialorenzoni_singer 
Con gli arpeggi di una chitarra tra le più sapienti. @fabio.falaguasta 
Ci stava tutta questa ultima volta da portarsi dietro a corredo della magia da trapiantare in un nuovo luogo. 
Un nuovo spazio per vecchie e nuove voci, per intenzioni da scoprire e nuovi piccoli grandi riti da inventare, senza neanche accorgersene.
Nuove lampade da accendere, che siano quelle giuste per creare l’atmosfera.
Nuovi sapori da sperimetare, che si abbinino al momento da assaporare.
Nuove vite ad intrecciarsi per brevi o lunghi attimi partecipati, insieme a quelle conosciute in due anni, di vite, che hanno occhi sorridenti, sorrisi sfuggiti, fronti con righe curiose e attente.
Voi siete stati questo luogo magico, voi e lo sciacquone del piano di sopra, che abbiamo cantato come un bastone della pioggia. 
Voi siete stati questo spazio, voi, il teatrino dei burattini e la lampada rossa di Giorgiana, che diciamolo sta bene con tutto. Voi siete stati questa magia, voi e chi fa dell’accoglienza un’arte silenziosa, ma che riempie la stanza con mille gesti di cura.
Sapete che ci sono posti in cui stare, magari aderire anche bene, benissimo, e poi ce ne sono altri, molto più difficili da trovare lungo i vicoli della vita che, ecco, sono più luoghi per essere. 
Da settembre ci spostiamo, spazio nuovo, più grande, e comodo… con tutta la paura e l’adrenalina dei nuovi inizi, ma questo fatto qui, che posto siamo, che coraggio abbiamo, che scelte ci animano, non ce lo può togliere nessuno.
Ci vediamo a settembre in via della Rocca 36. ❤️
Ph: @fabiola_bibbiImage attachmentImage attachment+1Image attachment
3 days ago
Writer Monkey

@giulialorenzoni_singer @fabio.falaguasta
Ore 20 alericena
Ore 21 comcerto
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3 CommentiComment on Facebook

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3 days ago
Writer Monkey

𝗧𝗢𝗥𝗡𝗔 𝗠𝗔𝗚𝗚𝗜𝗢 𝗗𝗜 𝗖𝗨𝗟𝗧𝗨𝗥𝗔 𝟮𝟬𝟮𝟱

Le Associazioni che realizzano l’evento sono le stesse che lo scorso anno hanno dato vita alla prima edizione del Maggio di Cultura e che nei mesi successivi hanno condiviso principi, finalità e valori da mettere a fondamento di “𝙐𝙣𝙖 𝙧𝙚𝙩𝙚 𝙥𝙚𝙧 𝙡𝙖 𝙘𝙪𝙡𝙩𝙪𝙧𝙖” il cui primo obiettivo è la realizzazione di una manifestazione stabile, collocata annualmente nel mese di maggio.

Il tema di quest’anno: 𝗔𝗿𝘁𝗲, 𝗮𝗺𝗼𝗿𝗲 𝗲 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼, in connessione con la storia della città e le storie delle persone, propone una rassegna di eventi e di iniziative molto diversificate e di grande qualità, rivolte a target diversi di popolazione, che rendono palese la programmazione coordinata e rinforzano la collaborazione tra persone e Associazioni che da tempo operano sul territorio e concorrono all’unico scopo di promuovere, diffondere e produrre cultura a Monterotondo.

Università Popolare Eretina
CineMancini
Divertendoci Divertiamo
Cantine Teatrali
Grafica Campioli
Lo Spazio Vuoto
Daniel Zagni Lab
L'Albero del Fico
Writer Monkey
Avamposti UMANI - Acting School
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