Autore: Graziella Dimilito

QUANDO MUORE UN AMICO di Graziella Dimilito

QUANDO MUORE UN AMICO Un uomo buono, disponibile, che sa ascoltare.  Una brava persona. Un giorno mi dice: “Ultimamente dimentico le cose”. “Vabbè, anch’io non ricordo dal naso alla bocca, è l’età”. E ci ridiamo sopra. Il tempo passa, è necessario fare delle analisi; la diagnosi è la peggiore: alzheimer! Gli sta spegnendo i settori della memoria e del linguaggio. Infatti in breve tempo parla a fatica, non si capisce cosa dice. Che dispiacere, povero amico! Un giorno mi arriva il colpo di grazia… non mi ha riconosciuta.  Non riconosce nemmeno la moglie e le figlie.   Ora è...

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LA TRUCCATRICE di Graziella Dimilito

  LA TRUCCATRICE La chiamavano Morticia, come il personaggio della “Famiglia Addams”, non perché fosse brutta o di aspetto inquietante anzi, era una gran bella ragazza e si chiamava in realtà Fiordaliso. Come il fiore erano blu i suoi occhi, i capelli biondi e lisci che portava sciolti sulle spalle incorniciavano un viso dai tratti delicati. A tutti dedicava un sorriso dolce, per tutti aveva una buona parola. Nonostante ciò la chiamavano Morticia e la temevano come fosse una menagramo. Il fatto è che questa eterea fanciulla faceva un lavoro che alla gente faceva tremare i polsi: truccava i...

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IL CARILLON sequel con finale di Graziella Dimilito

QUESTO E’ L’INCIPIT La scena che si presenta agli occhi dell’Ispettore Fabbri è sconcertante: un letto matrimoniale imbrattato di sangue, di fronte, una toeletta con sopra una lampada, un bicchiere pieno a metà, una piccola chiave con attaccato il cartellino col numero 139. Al centro, un carillon con sopra una deliziosa ballerina piroettante, macchiata anch’essa da gocce di sangue che scendono fino a terra. Il tutto completato da una specchiera che duplica l’orrore della scena. Mancava solo una cosa: un corpo, già, perché per forza di cose qualcuno era stato ucciso, presumibilmente una donna mentre si struccava. L’Ispettore Fabbri...

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IL CARILLON di Graziella Dimilito ispirata da un’immagine di Irene Minuti

IL CARILLON Incipit per un racconto giallo La scena che si presenta agli occhi dell’Ispettore Fabbri è sconcertante: un letto matrimoniale imbrattato di sangue, di fronte, una toeletta con sopra una lampada, un bicchiere pieno a metà, una piccola chiave con attaccato il cartellino col numero 139. Al centro, un carillon con sopra una deliziosa ballerina piroettante, macchiata anch’essa da gocce di sangue che scendono fino a terra. Il tutto completato da una specchiera che duplica l’orrore della scena. Mancava solo una cosa: un corpo, già, perché per forza di cose qualcuno era stato ucciso, presumibilmente una donna mentre...

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AMORE CLANDESTINO di Graziella Dimilito (dipinto di René Magritte)

  Da quanto dura la nostra relazione? Un anno? Due? Dieci? Non lo so più ma è tanto, troppo tempo. Ricordi quando inventavamo le scuse più assurde per poterci vedere anche mezz’ora soltanto per consumare un rapporto frettoloso, violento, che ci lasciava inappagati e frustrati? Nessuno dei due voleva abbandonare la propria famiglia, avevamo paura di affrontare lo scandalo; sai com’è… la carriera, gli interessi in comune, il giudizio degli altri… mi domando se il nostro è stato vero amore. Ci eravamo organizzati bene, devo ammetterlo. Avevi affittato un piccolo appartamento dove potevamo sfogare la nostra passione senza remore....

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L’ASSENZA di Graziella Dimilito (ispirata da un’immagine di Gabriella Truzzi)

“Ciao caro, buon anniversario, oggi sarebbe il cinquantesimo anno di matrimonio se tu fossi ancora qui. Manchi ormai da vent’anni, ma io non ti dimentico, come potrei… Sai, ricordo come fosse ieri. Trent’anni vissuti insieme, sembra ieri. Ricordo il giorno in cui ti sei sentito male, avevi mal di stomaco e nausea, mi dicesti di prepararti un the leggero, poi ti addormentasti. Al risveglio ti sentivi un po’ meglio ma il giorno dopo i dolori tornarono più lancinanti. Il dottore disse che avevi una gastrite, raccomandò cibi leggeri e tanto riposo. Io non ti lasciavo mai da solo, ti...

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1 day ago
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“Per una sera sono diventata Lalla...”
@ilaria.giovinazzo ci presenta Lalla per la Rassegna Anticorpi (voluta e promossa per il secondo anno dall’assessora @alessandraclementini) . Per il Comune di Monterotondo ieri sera presente @giulianasestili che ha ribadito l’importanza di questa inziativa e dell’importante seguito che ha ricevuto dalle realtà culturali di Monterotondo.

“Quante volte ho bevuto l’acqua del fiume Sindhu?
Quanti ruoli ho recitato su questo palco?
Quanti corpi umani ho abitato?
Ma sono sempre la stessa Lalla, cosa è cambiato?”
Lal ded, versetto 64
da Pura luce, canti mistici del tantrismo kashmiro

A cura di Ilaria Giovinazzo (che ha interpretato per noi i suoi versi) - Editoriale Jouvence
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“Per una sera sono diventata Lalla...”
@ilaria.giovinazzo ci presenta Lalla per la Rassegna Anticorpi (voluta e promossa per il secondo anno dall’assessora @alessandraclementini) . Per il Comune di Monterotondo ieri sera presente @giulianasestili che ha ribadito l’importanza di questa inziativa e dell’importante seguito che ha ricevuto dalle realtà culturali di Monterotondo. 

“Quante volte ho bevuto l’acqua del fiume Sindhu?
Quanti ruoli ho recitato su questo palco?
Quanti corpi umani ho abitato?
Ma sono sempre la stessa Lalla, cosa è cambiato?”
Lal ded, versetto 64
da Pura luce, canti mistici del tantrismo kashmiro

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1 day ago
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Foto dal post di Ilaria Giovinazzo ... Vedi altroVedi meno

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3 days ago
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Ci vediamo domani❤️ ... Vedi altroVedi meno

Ci vediamo domani❤️
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