Ne conosciamo un po’ tutti, chi più chi meno.
Piccole pillole di saggezza quotidiana, spesso pure scontate, ma alle quali noi occidentali -assorbiti da ritmi vitali che impongono corse continue e scarsa partecipazione interiore a ciò che, in fondo lo sappiamo, veramente conta – non concediamo quasi più la giusta attenzione, quella considerazione di “verità” se non propriamente un dogma, di cui siamo fondamentalmente consapevoli ma che altrettanto consapevolmente accantoniamo, perché “non c’è tempo, non c’è spazio, non c’è voglia, non c’è sfida, non c’è obbligo”…
Le filosofie orientali hanno sempre esercitato un certo fascino sulle nostre culture così indissolubilmente legate, ora come allora, all’empirico, al visibile, al dimostrabile, all’esibizione di averi e saperi e valori “terreni”.
Resta comunque il fatto che questi pensieri zen possano affascinarci per il messaggio che in fondo custodiscono: semplici Verità primordiali che troppo spesso però ci sfuggono davanti agli occhi, dissolvendosi evanescenti nei ritmi vorticosi di una vita in corsa.
Sarà difficile trovare “la pace” sui sentieri frettolosi che conducono all’Avere piuttosto che all’Essere…