A chi dice che il vero sia la virtù dei giusti io appassionatamente mi oppongo e dico no, non è la banalità del vero a fare di noi persone migliori e peroro, con convinzione, per il caos intellettivo.
Parteggio per le dimensioni parallele, dove non c’è confine tra il reale ed il fantastico.
Disconosco l’equilibrio di quel mondo di pietra che grava immane sulle spalle di Atlante, eroe già sconfitto.

Osanno i pigmei e le formiche e tutte le creature minime che si accingono, con determinazione e pazienza, a scarnificare minuziosamente il loro pasto duramente conquistato nell’approccio quotidiano contro le asperità degli elementi: un boccone per volta, facendo attenzione a non disperderne nemmeno una briciola
Sono per gli inganni teatrali.
Per le costruzioni scenografiche.
Per il brutto, o il bello, ad arte organizzati.
Sono per gli incarti bizzarri.
Per i miraggi da caleidoscopio.
E le finte prospettive.
Sto dalla parte di chi veste le proprie bambole con  carta di caramelle.