Vorrei essere un predone, ma sono solo un ladro di fichi.
In un mezzogiorno assolato, con i fruscii delle lucertole e delle bisce nere di acqua dolce.
Anche i passeri, lo storno, e gli intrepidi falchi, beccano i fichi dolci, ma sono eleganti, rapidi, leggeri, col battito delle ali che smuove il fogliame.
Coglierei le nuvole diafane pallide di luce, per rivestire la tua pelle dorata di sole.
Tingerei, il tuo abito turchese con il rosso dei papaveri.
Sfilerei i tuoi sandali piatti da spiaggia, colorati in una fantasia arcobaleno, per seguire le tue orme tra i filari delle viti.
Raccoglierei, il tuo abito impigliato tra gli arbusti.
Mi chinerei ad afferrare nella terra, uno dei tuoi orecchini corallo.
Penserei a te vestita solo dell’altro orecchino.
Nel raggiungerti, raggiungo l’attesa del piacere e ne gusto i sapori dello stesso.