Neuron 34Gq trovava assai poco interessanti gli altri inquilini del suo codominio, specialmente i dirimpettai  4577 e 7ddH . Con loro non aveva proprio nulla a che fare, nessun rapporto. Perciò se ne stava lì inerte a sbadigliare, limitandosi a guardare gli altri che intanto si affannavano a comunicare tra loro nonostante fosse ormai chiaro che c’era un bug che rendeva vana ogni connessione.

In quel frenetico inutile agitarsi, tutti gli altri però lo guardavano come se si aspettassero qualcosa da lui.

Ma i suoi pensieri erano rivolti solo alla neurona Lilly4 del  piano di sopra. Con lei sì che si sarebbe collegato volentieri ed avrebbe fatto scintille!

E mentre gli altri si arrovellavano invano, poteva mai immaginare che in quel momento fosse proprio lui la chiave di volta di tutta la rete condominiale?

Non che si sentisse capace di molto, in verità. Infatti dalla nascita gli avevano insegnato solamente  a dire “-4ac” e a condividerlo con gli altri, ma non sapeva proprio che cavolo significasse e perché lo dovesse dire.

Si annoiava e si sentiva inutile, mentre trascorreva lunghissime ore da solo, sbirciando da lontano  Lilly4.

La trovava  magnetica, elettrizzante, si sentiva vibrare al suo solo pensiero.

E finalmente quel martedì alle ore 10:37, Lilly4 si decise a voltarsi e gli sorrise.

Sì, proprio a lui! Doveva raggiungerla e farlo subito.

Si fiondò immediatamente da lei che, appena  aprì la porta, gli disse: “ b^2”, a cui lui rispose tutto d’un fiato l’unica cosa che conosceva: “-4ac!”.

Fu così che Gianni Albenghi, della classe II D,  proprietario di quel condominio così gravemente inceppato, finalmente ricordò quella stramaledetta formula e risolse l’equazione.

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