INCIPIT MARILENA MIGIANI

QUANDO ANCORA TUTTO DEVE COMINCIARE

*Quel momento sospeso, quando ancora tutto deve cominciare: l’ultima stella tardiva si va spegnendo e il primo pigro raggio di sole è ancora lontano a venire.
Si alza il sipario e va in scena il mondo.*

 

Non ha dormito molto stanotte Eleanor, un turbinio di emozioni l’ha tenuta sveglia, si è alzata prima dell’alba, ha preparato un caffè caldo e forte, ha aperto la finestra e l’ha sorseggiato lentamente aspettando il sorgere del sole. Un brivido di piacere percorre il suo corpo ripensando ad Harry, l’uomo di cui è perdutamente innamorata, che a letto la fa sentire bella, desiderabile, sensuale. Subito dopo però, un dolore sordo si fa strada nel suo animo; Harry è sposato, ha anche due figli, non può mostrarsi insieme a lei, almeno finché, così diceva lui, non avesse chiesto il divorzio dalla moglie. La situazione andava avanti da tanto tempo, troppo. Eleanor soffriva sempre di più la sua condizione di amante, avrebbe voluto gridare al mondo che amava Harry.
“Devi avere pazienza amore, devo trovare il momento giusto” – così le ripeteva ogni volta. Già, ma quando sarebbe arrivato quel momento?

 

Suona il telefono, è Harry:
“Ciao tesoro ti ho svegliata?”

“No affatto – freme di gioia nel sentire la sua voce – dimmi”.

“Non ho buone notizie, mia moglie non mi concede il divorzio”.
“Oh, le hai parlato quindi?”

“Si, purtroppo lei è la proprietaria di tutto, la casa, l’azienda, insomma tutto. Se la lasciassi mi ritroverei sul lastrico. Ma non voglio perderti, saresti disposta a venire via con me, cominciare da capo, insieme, una nuova vita?”

“Cosa? Ma… come sarebbe andare via?”

“Non devi rispondere subito, pensaci sopra, ora ti devo lasciare, a presto, ti amo.”

 

Eleanor, come inebetita, torna a guardare dalla finestra, il sole sta sorgendo, ma lei non se ne accorge neppure, la proposta di Harry l’ha lasciata senza fiato.

– Andare via? E il mio lavoro, i miei amici, la mia casa, il mio mondo… dovrei lasciare tutto e tutti –
In un istante realizza che se fosse andata con lui, sarebbe rimasta completamente sola e sarebbe dipesa da lui in tutto e per tutto. Inoltre lei amava il suo lavoro, proprio in quel periodo doveva allestire una piccola mostra di quadri per pittori emergenti, era felice ed emozionata per quell’incarico, come poteva lasciare tutto ciò per cui aveva studiato con tanta passione?

 

Ormai è ora di prepararsi per andare al lavoro, di affrontare quella giornata che si presenta pesante come un macigno. Si lava, si veste, esce di casa, sale in macchina e mette in moto. Un pensiero si fa strada nella sua mente, è assurdo certo, ma ne sente il bisogno, non sa neanche perché. Facendo un giro un po’ più lungo, passa davanti alla casa di Harry, come se vedere la sua casa potesse aiutarla a decidere. Si ferma poco più avanti e proprio in quel momento lo vede uscire dalla porta; il cuore le batte a mille, è tentata di andargli incontro e dirgli   “Sì sì amore mio! Verrò con te ovunque perché ti amo”.
Subito dopo però esce anche la moglie, che lo abbraccia e lo bacia sulla guancia. Due bambini fanno capolino ridendo, il maschietto salta in groppa a Harry, la bambina ride di gusto.
Lui ha un aspetto felice e soddisfatto, corre allegramente col figlio in spalla verso la macchina, lo deve accompagnare a scuola, certamente.

 

Il cuore di Eleanor pare che voglia schizzare dal petto, le lacrime le bruciano gli occhi, si domanda perché mai lui le abbia chiesto di andare via, quella era una famiglia felice, altro che chiedere il divorzio, allora perché? Improvvisamente, mentre guardava l’auto di Harry andare via, capì. Lui si era divertito con lei, aveva goduto di un amore fresco e giovane finché aveva voluto. Le aveva chiesto di andare via con lui, a suo dire ridotto sul lastrico, perché sapeva benissimo che lei non avrebbe accettato di lasciare  il suo mondo sicuro per una vita incerta.

Una rabbia feroce le salì al petto, avrebbe voluto andare dalla moglie e dirle tutto, anzi, stava quasi per farlo quando ripensò ai visi innocenti dei bambini, non poteva distruggere anche loro. Sapeva che lui non le avrebbe più telefonato, e se l’avesse fatto gli avrebbe detto no, non voglio venire con te.

Si buttò a capofitto nel lavoro che tanto amava, chiacchierò con i pittori, il suo capo le fece tanti complimenti per come svolgeva le sue mansioni, la giornata trascorse  velocemente. Tornò a casa soddisfatta, preparò un the e si mise alla finestra ad aspettare il tramonto.