Pallide vergini, in rosse lenzuola, tremanti  attendono il loro turno.
Il giullare inventa macabri scherzi mentre il piccolo menestrello, in abiti equivoci, si esibisce in canzoni folk.
Il capitano delle guardie sorride soddisfatto dell’assemblaggio, in attesa del re.
Del giovane re che emerge dalle fredde ombre del castello.
Nel volto di latte, gli occhi di nero velluto e solo l’ombra di pallide labbra.
Calza stivali consunti e le sue dita sono sporche d’inchiostro.
Giovane re disarmato, danza con passi ubriachi in bilico sull’orlo scuro di una finestra.
Splende nel buio il dente d’oro del giullare e le mani adunche del menestrello spalancano tragiche il vuoto.
Ridono le pallide vergini.