“Nonno mi racconti una fiaba?” Disse Giorgino a nonno Anselmo.
“Non una fiaba Giorgino ma ti racconto dei miei amici massi”
“Quando vado a passeggio  in montagna, ci sono i miei amici che mi aspettano sempre, come mi vedono arrivare mi salutano.”
“Patatrucchete” che vuol dire ciao.” “Ohh! nonno,  ma i massi non parlano.”  “Giorgino loro parlano e si muovono, fanno pure a testate tra di loro.”
“Patatrucchete gli rispondo subito, se no mi fanno i dispetti e mi rotolano sui piedi.” “Sai Giorgino, pochi giorni fa passeggiavo e all’improvviso ho sentito un gran baccano.”
Pumpete, Pampete, pakkete.
“Nonno e che stava succedendo, facevano a testate, litigavano?” ” No, non litigavano, loro si muovono e senza volerlo fanno questo strano gioco a testate, e si divertono.” “Patatrucchete, mi salutarono come sempre e sono riuscito ad evitare una loro testata.” “Che bravi amici che hai nonno.” Disse Giorgino tutto felice.”Nonno me li fai conoscere un giorno, voglio vedere il loro gioco?” Nonno Anselmo fece una smorfia.”Ora sai Giorgino non si può, sono diventati grandi non giocano più tra di loro.” “Un giorno ero appena passato e poco dopo, arrivò una brutta notizia, i massi giocando a testate erano rotolati sulla strada, franandola, meno male che non passava nessuno, se no avrebbero combinato un bel pasticcio.” “Ma nonno allora è un gioco pericoloso?”
Anselmo spiegò a Giorgino che non era colpa loro. “Dopo il gelo dell’inverno, e le pioggie abbondanti, non salutano Patatrucchete, diventano silenziosi.” “Quindi ora sono muti.” Replicò Giorgino. “Si ora sono silenziosi e tristi, sono tutti inprigionati dietro una grande rete metallica.”