Ti guardo
vedo i miei occhi nei tuoi
che sanno di cielo
i miei quand’erano chiari
i miei senz’ombre di grigio
tu che hai i miei colori
come mi somigli, figlio
in bilico perenne fra il rigore
e la voglia di osare
saldo alle tue radici
eppure ansioso di volare.
Ho ancora dentro
i tuoi sorrisi di bambino
la voce acuta
il passo traballante
la mano fiduciosa nella mia
di quando il mondo intero
era per te tua madre.
Mai per nessuno
io lo sento
ho rappresentato tanto
mai nessuno, figlio
mi ha guardata così
come tu allora
in quel modo assoluto
in cui io ti guardo ora.

C.C.