LUNA DI MIELE  MODIFICATO

 

Giulio e Angela freschi sposi nel villaggio turistico

“Vedrai tesoro, qui staremo benissimo, mare cristallino, aria pulita, cibo genuino”.

“Un po’ lontanuccio però, questo paesino… com’è che si chiama? Canne… “

“Canneto di Caronia”. Dai ammettilo, questo bungalow è confortevole no?

“Sì sì, speriamo bene”.

Non fece in tempo a finire la frase che un urlo agghiacciante uscì dalla sua gola.

Giulio si girò e fece un balzo all’indietro: un serpente stava scendendo dal tetto, proprio sopra le loro teste. Uscirono velocemente in strada, ma non erano soli, altra gente terrorizzata era fuori, tutti avevano visto serpenti nelle camere. Il sindaco mandò gli esperti per capire questo assurdo fenomeno, catturarono diversi serpenti ma non ne capirono la ragione.

Intanto i turisti dormivano in spiaggia, non volevano assolutamente tornare nei bungalow, protestavano e volevano riavere i loro soldi. Angela tremava come una foglia, i serpenti la inorridivano. Poiché non si veniva a capo del problema, i superstiziosi abitanti di Canneto, che si erano riversati in spiaggia per sentire i discorsi dei turisti, suggerirono che poteva essere una punizione divina:
“Ma solo qui al villaggio si vedono i serpenti?” – chiese donna Concetta
“Sì – rispose il vecchio Calogero – in paese nessuno li ha visti”.
“Allora questa è davvero una punizione divina. Qui ci sono peccatori, di sicuro”.
Angela, la sposina, guardò Giulio: “Ma in che secolo siamo finiti! Cosa succede?”
“Boh!” rispose. Il povero Giulio aveva fatto ben altri progetti per la luna di miele, altro che serpenti!
Una turista che aveva sentito ribattè stizzita:
“Ma cosa farneticate, peccati, peccatori, eppoi perchè solo noi?  Voi in paese siete tutti santi? E piantatela di dire cazzate!”
Per una manciata di secondi calò il silenzio, poi donna Concetta mormorò:
“Beh, a dire il vero io ne conosco di fetenti”
“Ah sì? Ne conosci? – rispose Calogero – Vediamo se hai il coraggio di fare i nomi.”
“Proprio tu parli vecchio sporcaccione! Lo sanno tutti che metti le mani addosso a tutte le donne”. Ormai Concetta era lanciatissima.
Un mormorio sempre più insistente serpeggiava tra i paesani, fino a diventare un vociare di accuse reciproche:
“Tu Peppino – gridò Pasquale – fai le corna a tua moglie!”
“E tu allora? Spendi i soldi al gioco e lasci i figli digiuni”.
“Concetta – intervenne la moglie di Peppino –  parli di fetenti, e tu cosa sei che tagli i panni dietro la schiena a tutti eh?”
“Stai zitta cornuta!”
“Infame!”
Un susseguirsi di accuse, un tutti contro tutti che lasciava attoniti i poveri turisti, che si erano fatti da parte un po’ preoccupati, e ne avevano ben donde: forzatamente in spiaggia, i serpenti nelle camere, un sacco di soldi spesi e in più dovevano sorbirsi le farneticazione di questi quattro scalmanati.
Finalmente arrivò il Sindaco con i carabinieri, fece allontanare i paesani rimandandoli alle loro abitazioni.
Ma Concetta, mentre si allontanava gridò:
“E’ una punizione divina signor Sindaco!”
I turisti lo subissarono di proteste, lui disse che gli esperti non avevano trovato la soluzione, i serpenti c’erano ancora, ma per non lasciare nulla di intentato, aveva deciso di chiamare un esorcista:
“Sapete com’è no? Non è vero ma ci credo. Proviamo anche questa”.

————————————————————————————————————-
Alto e austero, il viso pallido e affilato, la tonaca nera lunga fino ai piedi e la stola sulle spalle, Padre Emris fece il suo ingresso nel villaggio turistico, seguito da un assistente che reggeva l’aspersorio dell’acqua benedetta, e da un codazzo di gente silenziosa e intimorita, col Sindaco in prima fila. Non si vedeva certo tutti i giorni un esorcista. Tra le mani teneva una piccola  croce di legno, lo sguardo severo e corrucciato, camminava lentamente, in direzione dei bungalows. Un turista azzardò un consiglio: “Padre, usi un punteruolo di frassino”, subito zittito da un altro: “Che cazzo dici, mica è un vampiro”.

Concetta che non riusciva a stare zitta chiese ad alta voce: “Padre, dirà Va di dietro satana?”
Il sindaco la fulminò con lo sguardo, il prete sollevò gli occhi al cielo senza voltarsi.
Si fermò davanti al primo bungalow restando immobile qualche secondo, poi si voltò improvvisamente verso la gente che lo seguiva alzando le braccia per interrompere il leggero brusio che sentiva dietro di sé. Tutti indietreggiarono di qualche passo, ammutoliti e spaventati dal suo sguardo glaciale. Ottenuto il silenzio assoluto Padre Emris dall’esterno del primo bungalow, alzò la croce di legno e intimò con voce stentorea: “VA DE RETRO SATANA!”. Ripeté la stessa cosa con tutti gli altri. Un’occhiata veloce all’assistente che immediatamente capì e aprì le porte, una dopo l’altra, dei bungalows, in modo che l’esorcista potesse entrare con l’aspersorio. La folla di curiosi, col fiato sospeso, pareva in attesa di chissà quale prodigio, avrebbero visto il diavolo fuggire? Un grido li richiamò alla realtà, ciò che videro non aveva nulla di prodigioso: Padre Emris, l’esorcista, viso affilato, occhi di ghiaccio… con le vesti sollevate per correre meglio, usciva da un bungalow fuggendo come una lepre, inseguito da alcuni serpentelli.
Terribilmente delusi, Sindaco e abitanti di Canneto tornarono mestamente alle loro case, i turisti a questo punto capirono che la vacanza era ormai rovinata, se ne andarono in tutta fretta, riservandosi di rivolgersi agli avvocati per il rimborso.

Angela, la bella sposina, guardò di traverso l’incolpevole marito per tutto il viaggio di ritorno, le aveva rovinato la luna di miele, non poteva perdonarlo.

“La prossima volta – esclamò con stizza –  andiamo a Rimini!”

P.S.: E i serpenti?  Furono arrestati alcuni burloni che avevano nascosto uova di serpente nei sottoscala e fra le tegole dei bungalows. Il resto venne da sé.