«Cinesi!»
Angel Devil fece un salto sulla seggiola e imprecò.
Il problema era che la sedia in questione era una chaise longue, per cui con quel brusco movimento si era ritrovato sul pavimento con la poltrona sulla testa.
«Quella Lucy… io giuro che…»
Poi si contenne, ricordandosi che l’ultima volta che aveva espresso un’intenzione ad alta voce un’intera congregazione di streghette aveva fatto una brutta fine.
«Però non è giusto!», protestò tra sé, «avevo spiegato per filo e per segno che l’ostracismo nei confronti dei cinesi riguardava la famosa inflazione cinese nei romanzi gialli degli anni trenta!».
Sorvolò sul fatto che proprio per odio nei confronti dei cinesi aveva scatenato l’influenza aviaria in Cina del cinquantaquattro, che poi era giunta in occidente alla fine degli anni sessanta e… ma era meglio non parlare troppo di quella faccenda.

Chiaramente Lucy lo faceva per sfidarlo. Cosa gliene fregava a lui se anche avesse messo una bomba atomica a Chinatown? Prima di Kim ‘o coreano? Di cinesi era pieno il mondo, ecco qual’era il problema! Com’era quella barzelletta? Un terremoto aveva ucciso centomila cinesi e un australiano, e tutti a chiedere: ‘come, un australiano?’. Per significare che dei cinesi non importava niente a nessuno.
Vabbè, l’aveva un po’ modificata, ma quella Lucy…!

Dunque, doveva riepilogare la questione: Lucy si era incontrata al bar con la sua amica tanarda, quella che non conosceva neanche il romanzo di Agatha Christie. Poi c’era quel barista che aveva fatto la battuta del cavolo sul commissario Verza (ahahah!). Che c’entrasse qualcosa? Magari questa poteva essere un’idea interessante. Quindi la cena con varia umanità: una medium, una misteriosa dark lady, una Wanda Osiris rediviva, amanti vari, etero e gay, una spia e naturalmente il maggiordomo, che sarà poi il colpevole. Ma si era mai vista una trama più scombinata? E poi, il particolare più grave, quello che rendeva completamente assurdo il tutto.

Angel Devil prese carta e penna e cominciò a scrivere… (no, non è che il nostro fosse tecnologicamente arretrato, è solo che da buon stregone ci teneva all tradizioni. Poi avrebbe passato il tutto allo scanner, quindi usato un buon programma di riconoscimento caratteri e infine ottenuto il documento finale):
«Cara Lucy, ho preso visione della tua idea di un giallo «cinese» (non chiedermi come ho fatto, lo sai che ho i miei mezzi) e devo dirti che seppure apprezzi la buona volontà di sopperire alla tua desolante scarsità di idee cercando di buttarla in polemica (poi parleremo anche dell’anticipo che ti abbiamo versato), la tua storia è del tutto improponibile. Questo non ha niente a che vedere con fantomatiche proibizioni secondo le regole di Knox o Van Dine o Vattelapesca, ma è una semplice considerazione di buon senso: tu hai mai visto un cinese morto o il funerale di un cinese? Pensaci bene, e nel frattempo cerca di evitare gli involtini primavera».
Angel Devil rilesse la lettera, poi decise di cancellare l’ultima frase: non fosse mai che quella stordita di Lucy volesse andare ad indagare sull’origine della carne dei famosi involtini cinesi: i suoi rinomati ristoranti etnici potevano subirne un danno!

Un dubbio lo sfiorò: non è che intitolando “Metti un cinese a cena” Lucy intendesse “nel piatto”? Naaaa! Impossibile: sarebbe stata troppo geniale!