Autore: Angel Devil

Anche Simenon… Chi dice che i grandi non sbagliano mai?

Chi dice che i grandi non sbagliano mai? Nessuno, ovviamente, neanche gli stessi grandi, che semmai sottolineano sottovoce che tutti possono produrre opere non di qualità stilisticamente eccelsa (traduzione: ciofeche), eccetto loro, ovviamente. In questo caso voglio portare ad esempio uno scrittore che amo molto, Georges Simenon. Premetto che quando penso a Simenon per forza di cose penso a Maigret, nonostante lo scrittore belga abbia scritto molti altri libri, alcuni di notevole valore, come Tre camere a Manhattan e Lettera al mio giudice, e quando penso a Maigret non posso fare a meno di pensare a Gino Cervi (così...

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Il richiamo delle spade, di Joe Abercrombie. Andamento… lento!

Primo libro di una trilogia, questo Il richiamo delle spade è riuscito a farmi ricredere su una mia vecchia e consolidata opinione: che le saghe, a parte qualche raro e fortunato caso, siano soltanto minestre riscaldate, allungate per incrementare il conto in banca di scrittori ed editori. Questo romanzo di Joe Abercrombie invece mi ha fatto mutare parere: è prezioso perché mi consente di evitare di leggere e conseguentemente comprare gli altri volumi della serie! D’altra parte dubito che sarei riuscito ad arrivare alla fine di un unico libro contenente l’intera saga: anche il mio eroismo (o masochismo, fate...

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12 – A Camogli

La busta era elegante, l’indirizzo era vergato a mano con una antica, sontuosa calligrafia. Un timbro di ceralacca con una A e una D incrociate ne sigillava il contenuto. A recapitarlo era stato un postino vero, di quelli con lo scooter della Piaggio e il giaccone giallo e blu, non il solito corvo bisbetico. Possibile che provenisse proprio da Angel Devil? Le cinque streghe si erano riunite in casa di Grace, ognuna con il suo biglietto di invito ancora chiuso. «Cosa facciamo, l’apriamo?» chiese Patty. «Riesci a leggerlo da chiuso?» rispose Hillary, acida. «Non è il caso di essere...

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Lucy!!!

«Cinesi!» Angel Devil fece un salto sulla seggiola e imprecò. Il problema era che la sedia in questione era una chaise longue, per cui con quel brusco movimento si era ritrovato sul pavimento con la poltrona sulla testa. «Quella Lucy… io giuro che…» Poi si contenne, ricordandosi che l’ultima volta che aveva espresso un’intenzione ad alta voce un’intera congregazione di streghette aveva fatto una brutta fine. «Però non è giusto!», protestò tra sé, «avevo spiegato per filo e per segno che l’ostracismo nei confronti dei cinesi riguardava la famosa inflazione cinese nei romanzi gialli degli anni trenta!». Sorvolò sul...

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Kathy Reichs. Corpi freddi. Parliamone male

Questo libro mi ha offerto un’occasione particolare: l’avevo recensito su anobii tempo fa (nel 2012) e mi sono ritrovato a correggere la recensione a distanza di tempo: il risultato non è cambiato nel giudizio di valore (non mi piaceva e continua a non piacermi), ma adesso ho chiaro il perché. Intanto facciamo una premessa: sono convinto di fare un’azione meritoria con queste recensioni negative, perché chi si fida può evitare di sprecare tempo e denaro con romanzi che non meritano né l’uno né l’altro, e se dei soldi potete magari fregarvene il tempo è prezioso, perché nessuno ve lo...

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Racconti, mini-racconti, micro-racconti

Siamo tutti figli di Facebook, come scrittori, ne sono consapevole e spero che lo siate tutti voi. Cosa sarebbe la nostra scrittura se non potessimo pubblicarla sul social network, raccogliere consensi (o imbarazzati silenzi), farla leggere agli amici? Quanti di noi raccoglierebbero i loro scritti in una cartella e li spedirebbero all’editore per avere una risposta elusiva o negativa dopo qualche mese e quanti, feriti nell’orgoglio e consapevoli dei rifiuti avuti da un Proust o più prosaicamente da una Rowling, avrebbero pensato di pubblicare a proprio spese le loro opere (e in fondo, se ha successo un Fabio Volo...

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Quelli di Writer Monkey su Facebook

18 hours ago
Writer Monkey

Un attimo di consapevolezza - di Andrea Grieco

A volte mi chiedo:
come ha fatto la nostra generazione
a sopravvivere ai cibi
contenenti lattosio?

Come siamo potuti crescere
senza omogenizzati, integratori,
ormoni e multivitaminici?

Come siamo vissuti
senza Coca zero, Red Bull,
aperitivi e long drink,
se aspettavamo la domenica
per bere l’acqua gasata
con polverine disciolte?

Come abbiamo superato
gli inverni rigidi
col panino nella cartella,
senza le merendine, la nutella
e gli immunostimolanti?

Come ci siamo accontentati
della merenda del pomeriggio
fatta di pane, burro e zucchero,
senza ricorrere ai centrifugati
di frutta e verdura?

Come abbiamo superato
le sere d’estate
con una fetta di anguria per strada,
senza la baldoria degli happy hour?

Come abbiamo sopportato
la punizione di un professore,
e abbracciato incontrandolo
dopo tanti anni,
senza aggredirlo
con l’approvazione dei genitori?

Come abbiamo potuto
corteggiare la compagna di banco
senza epilazione sul petto,
e un fisico da bodybuilding?

Come abbiamo potuto
fare a meno del personal trainer,
avendo giocato solo a calcetto
sui terreni sterrati,
mentre il compagno più sfigato
faceva da arbitro?

Come siamo sopravvissuti
alle ginocchia sbucciate
e disinfettate con la sola saliva,
senza ricorrere ad antibiotici
antisettici e medicazioni?

Come siamo riusciti
ad incontrarci con la ragazza
se non esisteva il cellulare
e gli unici sms
erano un bigliettino nel diario
e un bacio rischiato?

Come accettava di uscire con noi,
se andavamo a prenderla a piedi
sapendo che volevamo
regalarle le ali?

Come abbiamo potuto
scrivere poesie
e comporre canzoni
senza l’uso del computer?

Come siamo riusciti
ad aspettare un tempo infinito
per dare il primo bacio,
se ora è l’ultimo ad arrivare
dopo un amplesso?

Eppure,
la nostra generazione
che non faceva l’alba,
ha saputo sognare.
Perché il cibo più sano
che l’ha nutrita,
era la speranza.


(trovata in giro per internet)
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