Agenda, ovvero: cosa compriamo quando scegliamo un’agenda? E quanto siamo disposti a pagare quella dei nostri sogni?

La verità è che io non ho mai capito l’utilità di un’agenda fino a quando non sono venuta a vivere in Germania. Avevo il mio calendario da tavolo in ufficio, ove annotavo scadenze, appuntamenti, idee e ogni tanto appuntavo qualche frase simpatica che aveva allietato la giornata. Ma per gli appuntamenti privati, non mi era mai stata necessaria: li ricordavo (o scordavo) a memoria. Ci ho provato anche qui in terra straniera, ma mi sono scontrata con l’ennesimo conflitto culturale: gli appuntamenti vengono presi quasi sempre a lunghissima scadenza, prevalentemente nel fine settimana, e non si è abituati a scriversi vicendevolmente come memo.
Appena scatta la domanda “quando ci si vede?” escono fuori da tutte le borsette le fidate agende e vedi queste casalinghe (assolutamente non) disperate che le sfogliano come se la loro vita fosse un eterno carnevale. “Va bene il 21 febbraio?”. “E che ne so, siamo al 2 gennaio: manco so se son viva il 21 febbraio!”. Occhi sgranati come se fossero venute a conoscenza di una mia malattia allo stadio terminale. “Scusate, umorismo italiano. Ok il 21 febbraio. Ci risentiamo per confermare?”. Occhi sgranati. “Ah, giusto, scripta manent”.

Da oggetto di frustrazione a oggetto del desiderio
Mi sono arresa: ho comprato un’agenda.
Allora, mi sono detta, che almeno sia colorata, che almeno contenga tutto ciò che mi serve in termini pratici e sensibili. Che mi tocchi i sensi, insomma, e me li allieti.
Ci ho messo un po’, poi, finalmente, girellando per una libreria, ho trovato la mia. È di una illustratrice tedesca, Gabi Kohwagner, che ha un sito web un po’ malconcio ma che comunque si guadagna da vivere pubblicando agende, calendari, libri per bambini (che illustra o dei quali è anche autrice) e carte regalo.
Quest’agenda ha tutto quello di cui avevo bisogno io, più quello di cui non pensavo di aver bisogno. Ed era bella: un piacere da sfogliare e utilizzare. Questo piacere ha giustificato anche il prezzo (intorno ai 13 euro).
Unico difetto: era un po’ grandicella, essendo un formato A5 (148×210 mm). Poco pratica, insomma, da mettere in borsa. Ma visto che la uso prettamente a casa e se ne sta esposta, aperta, su un leggio in cucina, a ricordare gli impegni di tutta la famiglia, o accanto al pc quando mi serve a portata di appunti, anche il formato era diventato giusto.
Da quest’anno è introvabile. Così ne ho preso una sostitutiva. Brutta, economica, e tristemente in bianco e nero. La guardo e la detesto, nonostante il prezzo bassissimo.

Ne facciamo una a nostra immagine e somiglianza?
Allora l’idea, in una maccheronica dialettica aristotelica.
Tesi: l’agenda deve essere utile.
Antitesi: l’utile deve essere bello.
Sintesi: l’agenda, per essere doppiamente utile (per lo scopo e per i sensi), deve essere bella.
Dove accadono cose belle? Qui.

Ho bisogno del vostro aiuto.
Qui ho bisogno di voi. Per ideare un’agenda e capirne costi e fattibilità necessito di raccogliere informazioni sulle vostre esigenze. Come deve essere la vostra agenda ideale?
Butto lì qualche domanda, ma sentitevi liberi di aggiungere tutte le informazioni che ritenete utili e necessarie:
• formato: A5 o A6?
• il sabato e la domenica hanno diritto a pari dignità in termine di spazio
dedicato o possono essere accorpati come Jack e Rose su una tavola in mezzo
all’oceano?
• le pagine “superflue” cosa devono contenere:
o calendario completo dell’anno corrente comprensivo di ricorrenze
o calendario completo dell’anno successivo comprensivo di ricorrenze
o pagine bianche per annotare qualcosa
o spazio dedicato ad annotare, ad esempio, mete di viaggio, libri da leggere,
serie tv da non perdere, idee regalo, scribacchiare o scarabocchiare,
schizzettare o colorare?
o cosa ancora?
• Segnapagina indispensabile o, anche se non lo si usa quasi mai, senza pare
un’agenda farlocca?
• copertina rigida o flessibile? Cartonata o plastificata?
• elastico per chiudere?
• “tasca” interna?
• varie ed eventuali

Inoltre: quanto sareste disposti a spendere per l’agenda dei sogni?