Eyvind Earle (American, 1916-2000)
“Yosemite”, 1994

INVERNO

Non amo particolarmente l’inverno, anche se qui da noi in Alto Adige, tra boschi e monti, le meravigliose Dolomiti, sa assumere aspetti bellissimi, soprattutto nella natura innevata (e, per chi li pratica, anche per lo sci e le attività sportive invernali) e per quella sorta di percepibile ‘comunione’ simbolica con essa e la sua dormiente stagione.
Ma ci sono momenti, e paesaggi, quassù, che da soli sanno riassumere in sé sentimenti ed emozioni uniche e grandiose, condivisibili e vivibili appieno soprattutto con se stessi e la propria interiorità, che probabilmente non riuscirebbero a manifestarsi in ugual modo in altre stagioni, pur bellissime, come invece sa esserlo, qui, questo nostro lungo inverno…
Ecco, allora, il fascino e la magia di una immagine come questa: un bosco imbiancato, la neve, il gelo, la notte, una notte serena e limpida di stelle, come solo d’inverno sa veramente essere…
E mi riappacifico, allora, con il freddo e la solitudine di questa stagione addormentata, proiettando però il mio sguardo, il mio pensiero (e la mia speranza) a quella primavera che ancora verrà.
Ancora una volta, sì. Per fortuna.

Spero anche per me.