Il churrasco rosolava sulla griglia, spandendo nell’aria il suo profumo.
Gli espetos già mezzi svuotati nei piatti e le bottiglie di Manos Negras allineate sul bordo del tavolo stavano a testimoniare che il clima si era fatto cordiale e che la sorpresa non aveva guastato l’appetito a Leandro Soria. Flavio faceva la spola tra la cantina e il tavolo, ben contento di avere persone che si fermavano a cenare da lui, e trascurava i radi clienti abituali che sonnecchiavano davanti ai loro bicchieri mezzi vuoti.
Mentre Anita sembrava fraternizzare con l’argentino, Miguel lo osservava tagliare la carne con un grosso coltello da caccia. Leandro colse lo sguardo con la coda dell’occhio e ne fece una fetta più grossa per lui.
«È picanha» disse, passandogliela sulla punta del coltello.
Miguel esitò e Anita la sfilò con le dita e se la ficcò in bocca, leccandosi poi il sugo dalla mano. Leandro fece un gesto di approvazione. Sorpreso, Miguel si avvicinò e prese un pezzo di pollo.
«Sono contento che abbia compreso la gravità della situazione» disse, per rompere l’imbarazzo.
Leandro continuò a muovere la carne per controllare che cuocesse senza bruciarsi e nello stesso tempo girò i pezzi ancora immersi nella marinatura.
«Capire l’ho capita» disse masticando e senza togliere gli occhi dalla grigliata, «ma non ho detto che la cosa mi riguardi.»
L’altro spalancò gli occhi. «Ma come? Io credevo…»
L’argentino gli puntò il coltello verso il volto. «Uomo, non capire quello che vuoi capire.»
«Piantala, Leandro, così lo confonderai sempre di più» disse Anita, le guance ormai rosse per il vino. Era passata con la massima disinvoltura al “tu”.
«Ah sì? E cosa ti fa credere che io accetti di tornare a Buenos Aires?»
«Il fatto che io ci ritornerò, con o senza di te. E non è da Leandro Soria far combattere le sue battaglie a una donna.»
«Le mie battaglie?»
«Non sei argentino? E non è una battaglia di tutti gli argentini impedire che Franco instauri una dittatura anche qui?»
«Ma tu non sei argentina.»
«Io ho le mie ragioni personali» concluse Anita, distogliendo lo sguardo.
Leandro rimase in silenzio per un lungo istante, poi rialzò il capo, rivolto alla donna.
«Io no, Anita.»