AMARANTA
E così in virtù del mio carattere, ho da subito messo in chiaro le cose: sono la tua alter ego, quindi non sono te. Ho una mia vita che prescinde la tua e nella quale non gradisco intromissioni. Sei tu ad aver bisogno di me e non viceversa.
Questo a sfatare la leggenda che noi alter ego siamo blocco unico con l’altro.
 
MARILENA
Nulla di più vero.
Diversissime io ed Amaranta, che di un’altra identica a me non avrei saputo cosa farci.
Quando lei è entrata a far parte della mia esistenza era una creatura indefinita, dotata però di un temperamento forte. Dominante.
Era quello di cui, in quel momento, avevo bisogno: un carattere e non una figura, poichè io stessa risultavo, al mio sguardo e a quello del mondo, appena tratteggiata sul filo dell’invisibilità.
 
LA RADICE E’ LA STESSA MA I RAMI SONO DISSIMILI
Spesso mi domando se sono io ad averla concepita o è lei, creatura metafisica, che dalla lontananza di quel confine sfumato che divide, e al contempo unisce, i mondi paralleli, ha scelto me.
Risultato, questo, di una trasmutazione, quella fusione nucleare a freddo, che pur frettolosamente etichettata come pseudoscienza, è in realtà fenomeno reale, seppur relegata alla cerchia ristretta dei medium e dei visionari, in ottemperanza al fasullo teorema che ciò che non vediamo non esiste.
L’errore è appunto in quel guardare con gli occhi, ignorando deliberatamente tutto ciò che la mente, e gli altri sensi, percepiscono.
 
E così mentre acquisivo maggior conoscenza di me stessa anche la mia alter ego maturava, sempre più completa, nella sua dirompente essenza.
E lei stessa scopriva di desiderare di appartenere al mondo degli umani con la stessa intensità con cui io avevo agognato appartenere a quello delle creature metafisiche.
Ovviamente nessuna delle due potrà mai completamente appartenere all’universo dell’altra, ma in virtù di quella provvidenziale fusione a freddo, che ha poi originato questa trasmutazione, l’accesso, per entrambe, è diventato possibile.