Stavo vagando in auto per le strade di una cittadina sperduta, quando dal cruscotto della macchina cominciò ad uscire del fumo grigio, <<maledizione!>> imprecai.

Presi il cellulare per chiamare il carrozziere, << maledizione! il cellulare scarico, non era meglio che me ne stavo a casa>>.

Percorsi la lunga strada alla ricerca di un telefono, sul mio cammino incontrai solo una vecchia casa scura, tetra, mi faceva venire i brividi.

Ho pensato di trovarmi in uno di quei tantissimi film dell’orrore.

Non so dove trovai il coraggio per andare a bussare.

Appena mi avvicinai alla porta sentii una bella musichetta accompagnata dal ritmo dello schiocco della dita.

Bussai, mi venne ad aprire un uomo che pareva uno zombi, alto e bianco come un cadavere che mi fece cenno di seguirlo in salotto.

Io cercai di spiegare il motivo per cui ero lì, ma come aprii la bocca un uomo baffuto che fumava il sigaro mi fece accomodare su una poltrona dicendomi che sarebbe tornato subito.

Alla mia destra c’era un vaso con solo dei gambi di fiore, ma le rose che fine avevano fatto? Mentre alla mia sinistra c’era una scatola che di colpo si aprì, uscì una mano che mi allungo un bicchiere di vino rosso…o almeno credo fosse vino. <<Che strana cosa e casa>> pensai. Incuriosito mi alzai, sentivo dei lamenti provenire da una stanza. Sbirciai e vidi l’uomo con il sigaro che stringeva uno strano aggeggio sulla testa pelata di un uomo.

Poi percorsi il lungo corridoio, in un’altra stanza c’era una donna vestita di nero sdraiata su un letto di chiodi che mi fece un sorriso.

<<Che stranezze… mah>>

Ma poi pensai che nonostante tutto questa casa era accogliente, che nessuno era rimasto stranito del mio aspetto: <<piacere sono il cugino It… >>