Autore: Tatiana

L’invidia

“Guarda qui sono tutta agghindata per la festa, mi sono stretta il bustino così tanto che ancora un po’ mi escono le poppe. Vedrai Genoveffa stasera troveremo finalmente marito!” “Sono così sexy, ne sono certa anche io, certo che potevi dirmelo che ti saresti vestita di rosso anche tu” “Genoveffa é colpa mia se tu mi copi sempre” “Non è vero Anastasia, mi hai copiato tu!” “ Oh guarda, guarda quanti bei fustacchioni scapoli!” “Anastasia…” “Dimmi” “Guarda chi é arrivata… Cenerentola” “Non é possibile anche qui, da quando ha divorziato con il principe azzurro, tutti gli uomini sono come...

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Gli scatoloni in soffitta

In quella vecchia soffitta sono stato sono affiorati i ricordi del passato, in scatoloni impolverati ho ritrovato lettere di vecchi amori abbandonati, ho rivisto oggetti che credevo ormai perduti, che han fatto rifiorire ricordi già avvenuti. Foto ingrigite di vite ormai finite. C’è anche il mio orsacchiotto trasandato ma basta rimpiangere il passato, compro scatoloni in abbondanza per riempirli di speranza. Un domani qualcuno li troverà speriamo che ci trovi dentro la mia felicità! Recommend0 Enable Javascript to click a...

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La tempesta

Sul mio cammino ti ho incontrato la mia luce hai offuscato, verso la tempesta ho navigato tra l’oscurità mi hai portato, come un fulmine mi hai spezzato, ma io più forte ho reagito, in mezzo al mare sei finito! Recommend0 Enable Javascript to click a...

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Triste fine di un traditore

Un pianoforte abbandonato, sui tasti neri e bianchi i segni del passato, quanto amore ho provato, mille lacrime ho versato. Sette note hai usato per rapire il mio cuore innamorato. Ma poi ti sei stancato, le tue corde hai lacerato, sola e triste mi hai lasciato. La vicina hai ammaliato. Ma io non ho dimenticato, Una rosa gialla ho posato, dove quella sera ti ho ammazzato, dentro al piano ti ho buttato! Recommend0 Enable Javascript to click a...

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Il castello

Stavo vagando in auto per le strade di una cittadina sperduta, quando dal cruscotto della macchina cominciò ad uscire del fumo grigio, <<maledizione!>> imprecai. Presi il cellulare per chiamare il carrozziere, << maledizione! il cellulare scarico, non era meglio che me ne stavo a casa>>. Percorsi la lunga strada alla ricerca di un telefono, sul mio cammino incontrai solo una vecchia casa scura, tetra, mi faceva venire i brividi. Ho pensato di trovarmi in uno di quei tantissimi film dell’orrore. Non so dove trovai il coraggio per andare a bussare. Appena mi avvicinai alla porta sentii una bella musichetta...

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Il messaggio

Tra le onde del mare lascio andare il mio parlare, un messaggio speciale voglio fare arrivare, un gabbiano nel cielo segue il suo viaggiare, mentre un pesciolino lo vuole assaporare. Forse ad un solitario signore, la mia lettera porterà meno dolore o forse ad un bambino porterà molto stupore. Oh no! Ho dimenticato la bottiglia di tappare, finirà, come i tesori dei pirati, in fondo al mare. Recommend0 Enable Javascript to click a...

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