I VECCHI

Le rughe della vecchiaia.
Sono solchi profondi di vita, sono fiumi un tempo impetuosi ed ora riarsi e prosciugati da infiniti cicli di soli e di lune, di piogge e di venti, di sorrisi e di pianti.
Ogni ruga è una storia, un tassello di questa nostra umana avventura, la piastrina di un mosaico costruito nel tempo, la nostra personale opera d’arte, finita-infinita.
Non si toccano le rughe!
Sono la testimonianza del nostro vissuto, del nostro percorso umano e terreno, in un lungo saliscendi di gioie e sofferenze, sono la prova tangibile e visibile della nostra caducità, ma allo stesso tempo di quanto lungo e vario e ricco possa essere questo cammino e di quanto importante sia stato e sia il poterlo ancora compiere.
Mi guardo allo specchio.
Amo anche le mie rughe, e le innumerevoli storie che dietro e dentro di esse sono custodite.
Perché io sono Me stessa, sempre.
Ed ogni ruga è parte inscindibile di me.
Le osservo con affetto, e neppure ogni giorno, tanto so che non mi lasceranno.
Mai.
Anzi, mi si faranno sempre più vicine, più strette, quasi ad abbracciarsi infine l’un l’altra, a sancire un legame con la mia storia che niente e nessuno mai potrà sciogliere.
Fino a quando anche per me suonerà la mia “viola d’inverno”…
Lasciamo avvicinare i bambini a chi ha già cominciato il cammino verso la vecchiaia; le persone anziane sono una risorsa di grande significato per i piccoli che crescono. E loro, i bambini, non temono le rughe. Loro, i bambini, sanno benissimo leggere dietro quei solchi aridi e avvizziti. Loro, i bambini, li sanno accarezzare e sanno, pur ignorandolo, come fare del bene e riscaldare cuori antichi.
Preziosa fortuna, i vecchi, per chi ce li ha…