In preda alla febbre del distacco, e del rinnovamento, stanotte ho bruciato i crespi del lutto e le palandrane da ipnotizzatrice.
Gli specchi compensativi e gli elisir delle lacrime.
Lo scapolare della penitenza. E quello della passione.
I pettinini d’argento delle malie. E tutti i miei feticci illusivi.
Ancora conturbanti.
Ancora capaci d’irretirmi, nonostante la iattura della cattiva sorte.
Portentoso falò, esaltato dall’esplosione pirotecnica di una bomboletta spray, finita tra le fiamme nell’euforia del rinnovamento.
Un moderno incantesimo acquistato su ebay.
Un aerosol terapeutico, disciplinato all’equilibrio dell’umore. E della ragione.
Lenitivo ai tormenti delle reminiscenze. Cicatrizzante per le ferite dell’anima.
Effetti collaterali: apatia, sonnolenza, amnesia.
Obnubilamento irreversibile. Coma.
Lo scoppiettare del fuoco, e gli spari della mia carabina mirati a far cadere le stelle, hanno richiamato il coro aggiuntivo di uno sparuto branco di coyote, attratti dal trambusto e dalle fiamme.
Che ad ogni colpo, e con enfasi, hanno ululato alla luna la loro partecipazione emotiva.
Ingollo un sorso di delicious per scacciare i fantasmi che gemono con voce di vento in questa notte scura.
Notte da fandango.
Sciolgo i capelli.
Mi sento bella. E travolgente.
Pronta alla sfida.
Calamity Jane alla conquista di Blogosphere.