Autore: Gabriella Truzzi

LA SPIAGGETTA

Una pedalata in bici in un pomeriggio domenicale, appena fuori città, lungo sentieri circondati dal verde di questa natura rigogliosa e seducente, ancora più dopo la pioggia del mattino. E mi sono fermata, per un attimo, lungo il fiume Isarco, alla “spiaggetta”, dove molti anni fa portavo i bambini a giocare, a fare merenda sulla sabbia lanciando sassi nell’acqua in una gara a chi riuscisse a farli “saltare” in superficie il maggior numero di volte… Questa spiaggetta era anche il luogo dove, in un angolino appartato sotto la folta vegetazione, andavamo a seppellire – uno alla volta ed a...

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LETTERA AD UNA FIGLIA

LETTERA AD UNA FIGLIA Cara Valeria, è un pomeriggio di fine maggio, quasi freddo, guardo fuori dalla finestra: sta diluviando, come fin troppo spesso, ormai, in questo anomalo mese in cui la tanto attesa primavera ha continuato a farsi attendere, indifferente ai nostri desideri come pure ai nostri lamenti. Ed è così che oggi, stamattina, allora, ho cominciato quasi senza accorgermi a riordinare un po’ le cose stipate negli armadi della tua stanza, quella stessa stanza che ti vide crescere e traformarti, da tenera bambina ad adolescente ribelle, a modo suo, fino alla ragazza e alla donna che ha...

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ARTE AL CINEMA

Un appuntamento imperdibile per chi, come me, ama l’arte nelle sue varie espressioni, siano esse figurative, pittoriche, scultoree o musicali, nonché letterarie, come no! Un appuntamento imperdibile, questa serie di filmati, proiettati nelle sale cinematografiche di tutta Italia, finalmente dedicati alla vita e alle opere di grandi artisti di fama mondiale, da van Gogh a Caravaggio, da Monet a Degas, da Tintoretto a Picasso, dal Museo del Prado a Gauguin, e altri ancora. Ed è proprio all’unica proiezione locale del film su Gauguin, che non mi sarei voluta assolutamente perdere, che ho partecipato ieri sera in una sala cinematografica di Bolzano, inizio ore 21.00 . La mia città d’origine, che sempre amo, non è purtroppo dietro l’angolo, da casa mia sono circa 45 km, e ieri sera era freddo, sferzava un vento micidiale, ma sono partita ugualmente, non avrei potuto non farlo, per raggiungere il capoluogo. In autostrada sentivo le raffiche soffiare violente intorno e fuori dall’auto, il buio e il sibilo del vento hanno costantemente accompagnato il mio tragitto, ma più forte di tutto era il desiderio di non mancarlo, questo appuntamento. Sono arrivata per tempo, un caffè al volo presso il bar interno alla struttura e via, dentro, in sala. È un cinema multisala, ce ne sono ben sette, io dovevo accedere a quella numero uno. Mi sono accomodata sulla comoda poltroncina in velluto blu per prima,...

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VENEZIA

“Dimmi o mia cara Venezia se tu mi vuoi sposar… Dimmi o mia cara Venezia, iolà se tu mi vuoi sposar…” “Il babbo mio non vuole ch’io sposi un marinar… Il babbo mio non vuole, iolà, ch’io sposi un marinar…” ……. Imparai questa canzone da piccola, me la insegnarono i miei genitori. In casa si cantava sempre, quando ero bambina, e anch’io crebbi cantando, molto spesso, in casa, e nei momenti più disparati. Non avevamo molto, anche se non mancava nulla, ma la voce… La voce, sì, la voce! A volte con mamma e papà si facevano dei cori, ognuno di noi da stanze diverse, e ben presto da altre finestre aperte del caseggiato cominciavano ad unirsi altre voci canterine, quelle dei vicini, per infine aver quasi la sensazione di partecipare ad un inusuale festival canoro, con canti pressoché collettivi che si diffondevano nell’aria da un balcone all’altro, da una finestra all’altra, da un pianerottolo all’altro. Dieci famiglie, di estrazione semplice, case popolari, tanti bambini. Anni ’60. Gioia e condivisione. Dove sono finiti quei canti? Dove si sono perdute quelle voci? Dove si sono arenati i ricordi? Non canta più nessuno, oggi. Nessuno. Nemmeno i bambini. Dimmi o mia cara Venezia, se tu mi vuoi sposar… Recommend10 Enable Javascript to click a...

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IL REGALO

IL REGALO “Vieni”, mi disse un giorno. “Vieni in quella stanzetta dietro la sacrestia, voglio mostrarti una cosa importante, che nessuno all’infuori di me ha già visto. Ma è un segreto, e tale deve rimanere. Sei un privilegiato, tu; non ho mai ammesso nessuno a condividere questa cosa con me, insieme a me. Ma in te ho fiducia, sei un bravo ragazzino, serio e pulito, onesto e innocente; so che non mi tradirai. Tu ami Gesù? Ecco, anch’io lo amo. Sei il mio Gesù Bambino, sai? E Gesù ci vuole bene. Mi vuoi bene, tu?” Provavo una strana sensazione di disagio nell’ascoltare quelle parole, mi sentivo inquieto ma allo stesso tempo pervaso da una irresistibile curiosità, come se in quella stanzetta dietro la sacrestia mi si sarebbero infine dischiuse molte altre porte, dietro le quali trovare risposte alle mille domande che già mi ponevo, in un fervore di scoperta cui non avrei potuto rinunciare, pena il rimpianto eterno per non aver acconsentito alla “verità” di penetrarmi e insinuarsi in me, arricchendomi e liberandomi al contempo di tutti i dubbi e le incertezze che già allora mi dimoravano (e divoravano) dentro. Così, accettai. Lui mi guardò con tenerezza, così almeno mi sembrò in quel momento, e ponendo la sua mano sul mio capo, mi attirò verso di sé, abbracciandomi. Il mio viso premeva contro quella lunga tonaca nera, all’altezza del...

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I VECCHI

I VECCHI Le rughe della vecchiaia. Sono solchi profondi di vita, sono fiumi un tempo impetuosi ed ora riarsi e prosciugati da infiniti cicli di soli e di lune, di piogge e di venti, di sorrisi e di pianti. Ogni ruga è una storia, un tassello di questa nostra umana avventura, la piastrina di un mosaico costruito nel tempo, la nostra personale opera d’arte, finita-infinita. Non si toccano le rughe! Sono la testimonianza del nostro vissuto, del nostro percorso umano e terreno, in un lungo saliscendi di gioie e sofferenze, sono la prova tangibile e visibile della nostra caducità,...

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Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Quindi: vivi come credi.
Fai cosa ti dice il cuore: La vita è un'opera di teatro che non ha prove iniziali.
Quindi: canta, ridi, balla, ama e vivi intensamente ogni momento della tua vita, prima che cali il sipario e l'opera finisca senza applausi.
- Charlie Chaplin
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