Una pedalata in bici in un pomeriggio domenicale, appena fuori città, lungo sentieri circondati dal verde di questa natura rigogliosa e seducente, ancora più dopo la pioggia del mattino.
E mi sono fermata, per un attimo, lungo il fiume Isarco, alla “spiaggetta”, dove molti anni fa portavo i bambini a giocare, a fare merenda sulla sabbia lanciando sassi nell’acqua in una gara a chi riuscisse a farli “saltare” in superficie il maggior numero di volte…
Questa spiaggetta era anche il luogo dove, in un angolino appartato sotto la folta vegetazione, andavamo a seppellire – uno alla volta ed a distanza di mesi o anche anni l’uno dall’altro – i pesciolini rossi vinti al Luna Park, quando, in certe mattine, li trovavamo galleggiare in superficie nella piccola vaschetta di vetro che, collocata su uno scaffale nella stanza dei bambini, era diventata la loro “casa”, il loro oceano confinato…
E il giorno del “funerale”, serissimi e con partecipata compunzione, ci recavamo in bicicletta lungo il fiume fino a quel luogo tranquillo e idilliaco dove s’era deciso unanimemente i pesciolini dovessero trovare in pace la loro ultima dimora.
I bambini, quei pesci, li avevano battezzati – tutti – con un solo unico nome: Cleo.
Fu così che quella spiaggetta, negli anni, accolse le spoglie di intere generazioni di “Cleo”: Cleo 1°, Cleo 2°, Cleo 3°…
Ecco, ieri pomeriggio, tornando da sola in bici dopo molti anni a quel luogo ancora e sempre magico e incantato, sono riaffiorati i ricordi di quel tempo, con dolcezza e prepotenza insieme, e anche – lo ammetto – con una malinconica commozione…
I figli sono adulti, ormai, sparsi per le strade del mondo a trovare la loro vita e la loro dimensione, e gli anni sono passati, volati!, anche per la loro madre, che oggi, ora, qui, improvvisamente e senza calcolo alcuno, si è lasciata avvolgere (ma non travolgere) da queste immagini, attuali ma che profumano d’antico, e le custodisce e le custodirà in sè nel tempo a venire.
Quello stesso tempo che inesorabilmente e sempre più velocemente “fugge via”.
Noi, passeremo.
Lui, il Tempo, no.
Ed è questa, sai, sì, è questa, l’Eternità.