Autore: Ilaria Agostini

La signora del mare, per Giovanni

Dedicata a te e alle nostre belle passeggiate sulla riva del mare. Sotto il sole di Luglio e Agosto, sugli scogli lungo la strada ci fermavamo e inventavamo fiabe che iniziavano sempre così: -Mamma racconti una storia? – . -Su cosa la vogliamo inventare oggi?- – Sul mare!- -Allora ti racconterò la storia della Signora del mare!- La signora del mare L’ondeggiare cantilenante delle onde che placide si stiracchiano sulla riva disegnando montagne evanescenti. Il vento dolce che accarezza e trasporta l’odore della salsedine. I passi sulla sabbia con i pantaloni arrotolati in inverno. I piedi scalzi che affondano...

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STORIA DI UN BURATTINO

Storia di un burattino C’era una volta da qualche parte in un tempo sospeso, un luogo strano dove tutti i burattini si ammassavano. La credenza più accreditata era che qualche falegname li avesse dimenticati per sbaglio o per noia. Alcuni erano d’accordo sul fatto che il falegname fosse fuggito con una fata di nome Turchina e in valigia, tutti quei fantocci di legno non ci stavano. Molti credevano che quello era un negozio di burattini che aveva chiuso i battenti dopo che i burattinai si erano messi a fare politica. In pochi credevano che quel luogo fosse stregato, ma lo stesso i più ne rimanevano a distanza.  Tra gli uomini si favellava assai su quel casolare, ma nessuno sapeva che fosse stracolmo di burattini. La verità era che una fata stralunata e assai distratta avesse combinato un pastrocchio. Aveva letto la favola di Pinocchio e voleva a tutti i costi imitare le gesta della grande fata azzurra (che poi non si è capito se fosse davvero azzurra, turchina, color carta da zucchero o cobalto, ma di certo era una gran fata). Quello che riuscì a quella fata assurda non fu certo eguagliare le gesta della fata azzurra. Riuscì solamente ad ammucchiare burattini. Quello che lei però non sapeva è che avendoli sparpagliati ovunque questi si erano anche impregnati di tutta la polvere (magica ovviamente) che ricopriva come una coperta...

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IL CAFFE’

Il caffè ha un potere romantico in sé, perché cuce insieme le vite in qualche maniera. Odore di caffè. Aroma di caffè. Il profumo del caffè che si attorciglia nell’aria e solletica le narici ed i sensi incorniciando attimi. Il caffè gorgoglia la mattina ridestano nella testa antichi, caldi ricordi. Spolvera le meningi riportando a galla quei momenti dell’infanzia in cui i rumori sommessi del nuovo mattino  destavano come una carezza. Con essi, il profumo del caffè trasportato dall’aria fino alla tua stanza, fino al tuo letto e fino al tuo naso. Ancora non lo bevevi , ma ne...

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Un errore imperdonabile

Luce, L come la luce del mattino, quella che irradia dalle tapparelle quando arriva l’alba, e fa tanti piccoli disegni sul muro, che ricordano proprio un sorriso. No, non hanno la forma del sorriso, con i due lembi all’insù per intenderci, ma quella luce, quel colore ancora un po’ timido, ricorda proprio il sorriso dolce di Lorenzo ed i suoi occhi sempre limpidi e curiosi. Poi viene la O, come l’oro, l’oro del tramonto. L’oro che contorna i pensieri di un bambino. I grandi non pensano a contorni d’oro. Invece Lorenzo è speciale. Speciale perché pensa a contorni d’oro...

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I miei viaggi del 2020. Libri tra le mani e valige in soffitta

In questo anno così particolare per la nostra storia, le privazioni ed i sospesi sono stati molti di più di quelli che ognuno di noi poteva immaginare. Nell’incertezza del domani, ma soprattutto del dopodomani, ognuno di noi ha cercato di ritrovare tra le pieghe del tempo sottratto alle esperienze, la vita e la gioia dello scoprire. Molti si sono dedicati all’arte mettendo a frutto competenze artistiche, altri hanno partecipato a corsi di disegno, yoga, meditazione on line, altri hanno scritto, molti hanno ballato, cantato o gozzovigliato davanti la televisione aumentato gli strati di adipe, mentre un numero incredibile di...

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(…non più un…) Foglio bianco.

(…non più un …) Foglio bianco.   Le parole dormono e sognano. Le parole sono strette, rette, storte , contorte, compatte, morbide. Le parole sono anche affusolate, a volte accartocciate , aggricciate , cancellate e poi buttate. Dimenticate! Le parole sono sonnacchiose o anche meticolose , setose collose, ombrose , focose. Le parole osano e t’incantano ti rapiscono e con te viaggiano. Le parole si perdono. Le parole abbracciano. Le parole si perdono e intendono , ma anche offendono e poi attendono e infine ascoltano, scorrono , volano, rotolano. Le parole si stiracchiano nei pensieri. Su un manto bianco...

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4 days ago
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