Assurdo è la prima cosa che mi viene in mente quando penso alla nostra storia d’amore perché non credo agli incontri casuali; se è successo ci deve essere un motivo, un perché.
«Non ricominciare con le domande», mi urla il mio cervello spazientivo, «spesso non ci sono risposte!»
«Io sono fatta così, le domande sono la mia peculiarità», controbatto testarda.
Adesso lui mi ignora, si sposta, senza dirmi nulla su alcuni ricordi … è la sua specialità.
“I miei occhi agganciati ai tuoi in un abbraccio sensuale … le labbra incollate alle tue … l’odore della tua pelle mi lascia inebriata …”
Lo lascio fare, comanda lui, lo conosco, lo lascio gestire i miei pensieri, ma gli invio un messaggio:
«Traditore, accidenti a te!»
Poi, mi lascio travolgere dal sentimento che è in me, che mi accoglie e mi avvolge in una spirale di emozioni senza fine.
«Come faccio a cancellare una emozione? », penso ancora.
«Ancora domande?»
«Taci, ascolta il tuo cuore, vivi i tuoi sogni, non rinnegarli», mi risponde pronto.
Forse ha ragione lui, questo cervello folle che s’impiccia, s’intrufola sempre dove e quando non dovrebbe.
«Fu il destino, il fato?»
«Una storia d’amore iniziata per caso, un’occasione che non volevo cogliere, una svolta della mia vita che volevo evitare».
«Ho cercato mille volte di fuggire, di rinnegare un sentimento che era più forte della mia volontà, di fare i bagagli e partire …».
Il mio cervello adesso mi da della pazza, mi deride, si ribella, scuote la testa costernato:
«Dove vai, non esiste un luogo al riparo dai ricordi, vivi le tue emozioni, non arrenderti così facilmente, non è da te!».
Lui mi conosce, sa che sono una che non indietreggia e accetta le sfide.
Questo, a volte, mi fa rabbia, mi fa paura.
«Penso abbia ragione lui, devo smettere di dubitare; devo solo cogliere le opportunità e credere che, nella vita, se c’è l’amore, anche la realizzazione di un sogno, forse, sarà possibile».