Ah, Natale! Ah, Natale! Amo il Natale.

Non il Natale in sé, naturalmente, ma la gente che lo festeggia.
Mi piace andare in giro per le strade e vedere le persone contente, rilassate, che girano per cercare i regali ma che si concedono anche tanti piccoli strappi alle regole, un dolce qui, una cioccolata con la panna, una scatola di quelle praline tanto buone ma così care e ingrassanti!

Sono queste le cose che danno la felicità, non le vetrine dei negozi ingombre di oggetti inutili che tutti comprano in una specie di gara ad eliminazione, e neanche gli spettacoli o i mercatini, che vengono sopportati solo in omaggio alla tradizione.

Ma che meraviglia quei lunghissimi pranzi ipercalorici, in barba a colesterolo, trigliceridi e glicemia “tanto per una volta si può tutto” (si, cercate di convincere il fegato!), quelle libagioni esagerate per sopportare le lunghe ore a tavola, ma di vini solitamente di gran pregio, tenuti da parte per l’occasione!
E poi panettoni, pandolci, pandori, panforti, torroni di tutti i tipi, frutta secca candita e dolcissima… ah, che sogno!

La ciliegina sulla torta è la messa di mezzanotte, a cui nessuno vuole rinunciare: torme di cittadini che usano la macchina per portare i figli a scuola a duecento metri da casa, costretti a parcheggiare in zone diabolicamente lontane dalla cattedrale, che vagano inebetiti dal troppo mangiare e dal freddo alla ricerca di una boccata d’aria nella notte metropolitana.

A loro, ma soprattutto alle donne – è una mia debolezza, lo confesso – amo avvicinarmi silenzioso, elegantissimo nel mio frac e sorridente, scoprire il candido collo e affondare lievemente i denti nelle vene, per succhiare il dolcissimo sangue natalizio, aromatizzato da mille delicate essenze orientali.

Si, lo ammetto, sono un vampiro terribilmente goloso!