Quando una storia è fatta di donne ci sono sempre casini, e anche questa storia qui non sfugge alla regola se poi ad aumentarne il numero ci si mettono di mezzo anche sorelle gemelle ed alias, tanto che mi verrebbe da invocare la presenza di un uomo, che in WM EDITIONS, come nel resto del mondo, sono in numero nettamente inferiore. E diciamocelo pure, non sempre all’altezza.
Ma noi qui, nel nostro pianeta di acciaio e vetri, pure ne abbiamo tre, assolutamente collaborativi per le questioni inerenti alla gestione della casa editrice ma abilissimi ad eclissarsi quando ci sono di mezzo questioni tra femmine.

Lawrence Center, discreto, efficiente, soprattutto geniale, è l’intelligenza e l’anima di WM, il deus ex machina grazie al quale, tecnicamente tutto fila liscio. Lui abita su un altro pianeta, e non in senso metaforico, così interagisce con il team tramite video o, quando la situazione lo richiede, tramite il suo ologramma. Live, non l’ha mai visto nessuno, tant’è che qualcuno di noi ha perfino sospettato che si trattasse di uno stratagemma di “the boss”e che in realtà a dirigere il quadro di comando del complicato sistema delle apparecchiature elettroniche ci fosse sempre lei. Ma no, Lawrence Center esiste eccome, “bello, impossibile e …irraggiungibile” di lui se ne sono occupate riviste di cultura, di moda e di gossip. A Lawrence sono state attribuite straordinarie storie d’amore con donne bellissime e ricchissime, l’ultima delle quali Athina Onassis, nipote del leggendario armatore, e dalla quale è pure riuscito ad ottenere un ricchissimo sovvenzionamento per la WM.
Noi i romanzi li scriviamo, lui invece li vive.

Joseph Cheese, maestro di vita e di scrittura, non frequenta molto fisicamente la WM EDITIONS, ma non ne ha bisogno, il suo carisma permea dai suoi libri così come dalle sue rare apparizioni e dalle sue ancor più rare interviste. La sua vita privata è gelosamente avvolta nel mistero, di lui si sa solo che ha sposato una donna bellissima, scrittrice anche lei, ma sotto pseudonimo. Non sono riuscita a sapere chi fosse, che “the boss”, nonostante mi onori della sua amicizia, ha mantenuto il più stretto riserbo. Bocca cucita, che la parola data, così come una promessa, mai si tradiscono. E questo me l’ha fatta apprezzare ancor di più come capo e come donna. Joseph Cheese, di fatto, è lo scrittore principe di WM, ogni suo libro è un best seller, tanto che la pignola, rigorosa, fiscale, intransigente Donata Village, detta “the thumb”, ai suoi scritti da il via libera senza alcun editing. E’ l’unico per il quale fa questa eccezione, che tutti noi, vecchi e nuovi della WM, temiamo quel suo pollice verso che cala come una mannaia a stroncare uno scritto, se non addirittura una carriera.

Faber Paradise, invece, al momento ci onora della sua presenza (intravisto nell’atrio conversare amabilmente con “the boss”), ma è notorio che in un angolo del suo ufficio ci sono sempre due valigie pronte: quella rossa per i viaggi nei paesi più caldi, quella blu, per le mete più fredde, e nel fondo del suo armadio, una overnight bag, color moka, contenente solo una raffinatissima vestaglia di seta nera…e null’altro. Ovviamente è questa la valigia che più usa. Così, appena terminati gli impegni a cui è chiamato a presenziare, si rende irreperibile ai satelliti e ai cellulari (solo Hillary ha un suo numero segretissimo e privato, tramite il quale contattarlo in caso di necessità). E il fatto accertato che dorma e bivacchi nel suo ufficio (che pure ha la vastità e le comodità di un lussuoso appartamento) ci ha fortificati nell’idea che Faber non possieda, per scelta, una propria casa. Nomade di propensione, amante delle belle donne, della buona cucina e dei paesaggi pittoreschi, non si fermai mai a lungo nello stesso posto. E nello stesso letto.

In questo variegato mondo fatto di presenze e di assenze, già così difficile da governare, con il gruppo delle scrittrici, caotico e casinista, sempre a caccia di scoop e di spunti di scrittura (ormai remoto quel tempo l’ispirazione la si cercava nel silenzio introspettivo) oppure a creare o disdire alleanze, sovvertire equilibri e crearne di strani.

Vivere in continua tensione, tra paranoie e fantasie e cose reali.

Un mondo in continuo movimento, questo di WM, che all’infinito rigenera se stesso, così da non rischiare mai la staticità, l’immobilismo. L’invecchiamento.
Che se le giunture ossee mostrano segni di usura, senza problemi si torna a gattonare.
Si ritorna bambini. Si dà vita a una storia di pura fantasia immaginandola vera. Fino in fondo credendoci. E così quella storia diventa reale.

Come questa spy story imbastita da Milita Garcia (alias Dark Limits), Tilda Falcon, Lucinda Morositas e Irene Minutova (soprannominata “l’estrema sintesi”)

…e sullo sfondo l’ombra funesta di Mallory Augustin.