Davanti al presepe.
«Parliamo piano, potremmo svegliarlo».
Le luci sono accese e illuminano la capanna dove c’è un piccolo pargolo paffuto, partorito per purificare, per donare fiducia; una madre e un padre vegliano e sono orgogliosi di lui.
Un presepe, alcune palme, poche pecore che pazienti pascolano tranquille.
«Vedi quei poveri pastori che portano pane, panni puliti, latte, frutta e formaggio?».
«Sì, sono belli, sembrano veri!»
Il suono di cornamuse arriva da lontano e nella notte buia il cielo è pieno di stelle.
«Guarda il bue e l’asino sono sdraiati sulla paglia!».
«Sarà vero ciò che dice nonna?»
«Che cosa?»
«Se non studio, divento un asinello!»
«Sss, fai silenzio, tieni, prendi, aggiungi un po’ di muschio vicino al ruscello!».
La musica è dolce e si spande nell’aria.
È mezzanotte, la notte è quieta e profuma di miracoli.
«Din, don, dan, domani sarà festa», cantano le campane della chiesa mentre spandono nell’aria i loro allegri rintocchi.
Matilde Falco