Con la sua punto rossa si insinua nel traffico. Lo lascio passare che tanto ha l’espressione da “io sono un caterpillar”… prima o poi troverà pane per i suo denti – penso – sperando che accada chilometri di distanza da me. E invece tampona un secondo dopo un furgone bianco con stile di guida affine.
Rassegnazione o esasperazione? Quali dei due inutili atteggiamenti indossare davanti al fatto compiuto di trovarmi bloccata nel traffico a causa dei due “bip!” di cui sopra è il mio unico istinto. Quel “bip!” mi suggerisce la risposta. E invece no!
Un momento! C’è un sacco di spazio a sinistra, si passa…
I due scendono e il kamikazè della punto rossa lascia lo sportello aperto come una vela che deve prendere tutto il vento in poppa. In pratica va a litigare con l’altro (sua inconsapevole anima gemella) e blocca tutti.

Apro il finestrino… “sì, ma chiudi lo sportello…” dico a voce abbastanza alta perché possa sentirmi. Niente. Fa finta di niente.
Il piede sull’acceleratore inizia a tremare in modo compulsivo, guardo lo sportello davanti a me, imposto la più inquietante delle espressioni da Joker e…

Così ha avuto inizio il mio giorno di ordinaria follia.