Era un dolore da uomo.  Quel grumo convulso. Nello stomaco.
E lui era poco più di un bambino. E senza nessuna esperienza di dolori passati. E in difficoltà a decifrare quelli del presente. L’assenza di paragoni, quindi, gli confondeva la mente e deviava le sensazioni.
Lo stomaco.
Non era quello il luogo del dolore.
A far così male era il cuore.
Realtà che lui, virilmente, rifiutava. Respingendo le lacrime. I singhiozzi. E l’oppressione del respiro.
Impedendosi le parole. Nel timore che la voce irrompesse in pianto.
Così aveva strappato dal petto quella sofferenza inopportuna di bambino. E tramutata in uno spasmo di carne.
Un dolore da uomo.