STALIN, DI BORIS SOUVARINE “La Storia” diceva Joyce “è un incubo da cui vorremmo svegliarci.” Penso spesso a questa frase, e quasi sempre, per osmosi, mi viene in mente un’opera di Boris Souvarine. Il titolo è già di per sé eloquente: la biografia di un uomo chiamato Stalin. Ma non è solo questo a rendere speciale il suo libro. E’ il fatto di essere stato scritto allora, negli Anni Trenta, quando il dittatore era all’apice del potere, e il fatto di contrastarlo, in qualunque modo, portava a rischi altissimi. Migliaia di uomini – fedeli bolscevichi, proprio come Souvarine – avevano pagato con la vita un semplice sospetto, o una frase interpretata male.

 

Souvarine ne era consapevole, ma aveva deciso di farlo lo stesso. Prima di tutti, aveva compreso chi era, cos’era realmente Stalin, e voleva eternare la sua storia. Così aveva scritto di un ragazzo cattivo, che poi, lentamente, si era insinuato nei ranghi del Partito, fino a corroderlo dall’interno. Una volta Segretario, aveva dominato la Russia con il pugno di ferro, costringendo milioni di ucraini alla fame, altri al destino della fucilazione o del gulag. Quello che lo spingeva non era soltanto la fame di potere, o un certo amore per la violenza – d’altronde, aveva cominciato come bandito, rapinando banche a colpi di molotov – ma anche la sua paranoia. Stalin, dice Souvarine, aveva una parte lucida e una automatica: la prima era capace di ragionamenti complessi, perfettamente razionali, mentre la seconda vedeva nemici ovunque. E una volta individuati, non gli restava altro che ucciderli.

 

Le vicende di questo libro – della sua pubblicazione – sono una storia a sé. Per raccontarla, basti dire che molti si tirarono indietro. La paura di Stalin era troppo forte. Come disse Andrè Malraux “io la penso come voi, ma starò dalla vostra parte quando sarete i più forti”. Io stesso, lo ammetto, non avrei avuto il coraggio di farlo. Per questo che sia esistito un uomo come Souvarine – con tutti i suoi errori, le sue contraddizioni, ma anche i suoi prodigi – mi riempe di orgoglio. E voi non potete mancare questo libro.