Sono un assiduo lettore, ho trovato questo libro nella biblioteca giù in città. Parla di un agente segreto che deve consegnare un microfilm alle persone che lo hanno ingaggiato. In una notte fredda e piovosa l’uomo sale sul treno ed entra in uno scompartimento dove un signore anziano sta leggendo un giornale. Fa un piccolo cenno di saluto e prende posto. L’uomo anziano sembra si sia appisolato, l’agente segreto si rilassa e chiude gli occhi. All’improvviso il freddo metallico di una pistola alla tempia lo fa trasalire.
Leggo avidamente, la trama mi piace, giro pagina e…ma che succede, c’è un altro titolo e un’altra storia!

Sono un’assidua lettrice, ho trovato questo libro nella biblioteca giù in città. Parla di una donna sposata da oltre vent’anni: piccola, dolce, esile, sottomessa che a quarantotto anni suonati non ne vuole più sapere del marito. Vede la vita con occhi diversi. È convolata a nozze a soli vent’anni con un uomo più grande, e all’inizio le andavano bene le sue condizioni. Poi la nascita dei due figli che ora sono grandi e lei che non sente più nulla di suo in quella casa cupa, una volta baciata dal sole. Che le ha preso? Non si sa.

Sono andata in soffitta, è una vita che mi propongo di farlo, devo mettere in ordine cianfrusaglie vecchissime per fare posto, selezionare, buttare, riordinare. Apro la porta arrugginita, mi sento mancare. Ragnatele e polvere regnano sovrane. Mi faccio coraggio, entro e… Che cosa c’è in quel vecchio baule? Non ricordavo neppure che ci fosse. Sposto una pila di vecchie riviste, apro il coperchio e… Tra un vecchio cappello e un album di foto ingiallite c’è un diario con la copertina di cuoio spelacchiata. Apro incuriosita. In prima pagina: Caro diario, sono Maria. 12 gennaio 1846… Chi può essere Maria? Quale sarà la sua storia? Chi lo sa!

Viaggio leggero. Quello che ho addosso e il cambio per un’altra giornata, spazzolino e dentifricio, il resto lo compro di volta in volta. Ogni luogo, ogni giornata è la pagina di un libro sempre diversa, che sfoglio con tranquilla rassegnazione da quella notte d’inverno in cui ero salito su di un treno per fare il mio lavoro di spia, consegnare un microfilm che avevo trafugato… e improvvisamente mi sono trovato nel sogno di un uomo anziano che stava sonnecchiando, e poi in un altro, e un altro ancora. Ma forse anche il primo era un sogno, ed allora, chi sono io? Chi mi sta sognando? E chi sogno?

Chiudo questo libro strampalato, tutte queste storie interrotte mi snervano. Ma come diavolo l’hanno impaginato! Lo riporterò in biblioteca, poi scriverò parole di fuoco alla Casa Editrice

Anch’io voglio scrivere alla Casa Editrice…mi sento un po’ confusa, non riesco a capire che cosa sia successo. Già il titolo mi fa pensare a qualche cosa di strano… Un viaggio nello spazio…pensavo a qualcosa di diverso. Però è interessante, iniziare a leggere storie incompiute mi stuzzica, costringe il mio cervello a cercare soluzioni possibili ma mi mette anche un po’ di ansia… Forse mi faccio un altro capitolo, a quale altra storia farà riferimento? Comunque, c’è sotto qualche cosa che non riesco a capire. Andiamo avanti…

Vado dal bibliotecario a chiedere informazioni. Gli porgo il libro. Lui lo fissa stranito poi sorride e mi dice: «Ora ricordo, signora! Certo! Questo libro contiene diversi racconti autobiografici scritti proprio dall’uomo sul treno. Il suo nome è segreto, naturalmente. Narra della sua vita professionale e privata. Lui era una spia. E la giovane donna con cui ha avuto due figli era sua moglie. Pare lo abbia abbandonato. Forse aveva scoperto la sua doppia vita. È un narrare sofferto, convulso, che spiazza il lettore. »

Titolo: In fuga.
Ne aveva abbastanza, anzi, adesso che ci ripensava, non sapeva proprio come c’era riuscita. Crescere due figli con un padre quasi sempre assente non era stato facile. Ora che i figli erano cresciuti e avevano una loro vita, poteva farlo. Non aveva rimpianti, anzi si sentiva sollevata. Si tolse il cappotto, si mise a guardare fuori dal finestrino del treno la campagna che scorreva veloce davanti ai suoi occhi. Non gli aveva detto nulla, gli aveva lasciato un biglietto con scritto: “È finita, ho scoperto tutto. Sono partita, non cercarmi. Buona vita”. Dove sta andando la donna? C’è qualcuno che l’aspetta chissà dove? Domande, quante domande senza risposta!

Di solito sono un lettore molto attento, questo libro però mi ha non solo spiazzato, mi ha messo una pulce nell’orecchio. Il bibliotecario ha detto che un’altra persona ha prenotato lo stesso libro: una donna. Sbircio nella sala lettura e la vedo; è una ragazza, legge avidamente quelle storie senza capo né coda con una concentrazione assoluta. Aspetto a restituire la mia copia, devo rileggere alcuni passaggi. Riepiloghiamo: Agente segreto in treno, l’uomo anziano e quello strano sogno, il viaggio nello spazio che ho sempre desiderato, una donna in fuga con due figli…ma…non è possibile! Questa è la storia della mia vita! Qualcuno sa tutto di me e l’ha scritta in modo contorto per non farsi riconoscere. Ma chi? CHI? E chi è quella ragazza in biblioteca?

Mi sembra di tornare indietro nel tempo. Quella ragazza in biblioteca sono io, Clelia: ho vent’anni e sbigottita vedo l’uomo che ho sognato stanotte e sta leggendo il mio stesso libro. È Giovanni 30 anni, il mio futuro marito. È affascinante, occhi di ghiaccio, mascella quadrata, distaccato eppure così dolce. Mi guarda. Mi sciolgo. Non riesco a resistergli e dopo tre mesi siamo sposati. Il resto lo sapete. Lui ha voluto scrivere la nostra e la sua storia piena di menzogne, forse per mettersi l’anima in pace. Ma ora tutto ciò non ha importanza. Lui non c’è più. Qualcuno più svelto di lo ha ucciso. Io giaccio in un’anonima tomba senza nome. I nostri figli sono manager in carriera. Non hanno tempo. Devono correre, correre, produrre.