Ormai era conclamato ufficialmente, il virus esisteva, si stava propagando e stava contagiando tutti, uno ad uno, senza pietà.
Era stato chiamato “SMEMO –V001” e colpiva solo gli scrittori devastandone la memoria e non solo.
L’allarme era stato diramato dagli scienziati e aveva fatto il giro del mondo letterario di tutta la Terra, tra il gruppo del noto WriterMonkey e si stava propagando velocemente.
“The Boss”, Hillary Augustin fu presa dal panico e, non era da lei.
I suoi amati scrittori erano tornati con la mente ai primordi dell’Umanità e, come tali, si stavano comportando: come un branco di scimmie scatenate e senza controllo.
Milita Garcia alias Dark Limits, la più anziana del gruppo, donna stravagante nell’abbigliamento, che di solito amava scrivere gialli e noir, ragion per cui la chiamavano da sempre “Signora in giallo”, si era anche scordata di essere stata una famosa ballerina di flamenco, e si era appena slogata una caviglia ma, peggio del peggio, aveva iniziato a scrivere una serie di racconti di fantascienza che non avevano nulla di fantascientifico e quanto meno di giallo. Non ricordava neanche le sue origini spagnole e stava blaterando frasi inconsulte con uno strano accento che assomigliava (solo lei ne era convinta) al cinese antico. Aveva iniziato a scrivere in quella strana lingua e nessuno riusciva a comprenderla.
Donata Village, nota a tutti come “The Thumb”, invece di usare il pollice in segno di approvazione o disapprovazione, scriveva strofe di una filastrocca inventata dagli aborigeni del Sudamerica dei quali si erano perse da secoli le tracce nonché le origini. Erano giorni che Hillary tentava invano di bloccarla soprattutto perché i suoi commenti non avevano senso e non c’entravano nulla con gli scritti che venivano pubblicati in WM.
Faber Paradise: importantissimo collaboratore di Hillary, se prima si faceva vedere poco, in quel periodo non dava segni di vita, sembrava scomparso, non si curava di nulla e di nessuno e questo, per Hillary, era decisamente preoccupante: si stava chiedendo che diavolo stesse combinando.
Non era da lui nascondersi e comportarsi così.
Hillary pensava alla sopravvivenza di quel gruppo che amava, aveva fatto sacrifici enormi, ogni membro era stato scelto con cura ed estrema determinazione.
Cercò invano di mettersi in contatto con Miggy Gianis: donna dalle grandi capacità organizzative e dalla parlantina fluida e convincente per cercare appoggio.
Anche lei sembrava aver perso il senso dell’orientamento e postava brevi, insulse e nonché volgari barzellette convinta di scrivere chissà quali profonde elucubrazioni mentali e sensuali.
C’era da farsi prendere dal panico!
Mentre stava meditando se convocare una riunione urgente con tutto lo staff, vide passare davanti al suo ufficio Patty Mandy, stilista eccezionale e donna di gran gusto estetico, vestita con un’orribile tunica sformata che sembrava uscita da un armadio di costumi da raduno delle Streghe che la fece rabbrividire.
Rimase scioccata e inorridita.
Stava cercando invano di mettere ordine in tutto quel caos senza senso, quando le sue fonti di informazione segrete le diedero un’altra notizia devastante.
Tilda Falcon, quella più tecnologica degli scrittori che viveva in solitudine sul mare, nella casa galleggiante lungo le coste della sua terra era stata certamente contagiata dal virus.
Pazienza che si muovesse sulla sua moto acquatica e fosse abbastanza scorbutica di natura, ma che ora si fosse messa in testa di essere un delfino e stesse scrivendo brevi racconti acquatici in una lingua tutta sua che chiamava “lingua dei pesci” e avesse famigliarizzato con un gruppo che si definiva “Sardine” e partecipasse a riunioni e assemblee di piazza senza il suo permesso e nonostante i divieti di evitare gli assembramenti di persone per via del contagio, era decisamente troppo.
Andava contattata al più presto per una bella lavata di capo, quella incosciente scellerata, anzi doveva indire una video conferenza globale.
Anche su Irina Minutova, che si è guadagnata l’appellativo di “Estrema sintesi”, per la brevità dei suoi scritti non arrivavano buone notizie.
Scambiata da Hillary per una spia russa, in realtà si era convinta di esserlo davvero e, invece di cercare di scrivere dei racconti che andassero al di là delle sue solite “due righe”, aveva aperto un’agenzia di investigazioni e, a suo dire, si muoveva “sotto copertura”.
«Sotto copertura di che?», pensò Hillary e fu presa dallo sconforto.
La situazione stava prendendo una piega a dir poco allucinante, addio progetti, addio futuro.
Hillary non osava indagare sugli altri scrittori del gruppo anche se nutriva poche speranze.
Si stava facendo alcune domande:
«Come mai lei non era stata contagiata?».