Il 24 marzo è arrivata in Italia Disney+, la nuova piattaforma di contenuti digitali in streaming targata Disney. L’ennesima, dirà qualcuno, ma anche una delle più indispensabili, visto il catalogo: tutta la produzione Disney (dai Classici ai film live action, dalle Silly Symphonies alle serie tv), tutto il corpus Pixar (e pare che Onward potrebbe uscire direttamente in streaming dopo aver saltato il lancio al cinema a causa del covid), quasi tutto il Marvel Cinematic Universe (mancano Hulk ma soprattutto Spider-Man, che sono in “comproprietà” cinematografica con la Sony), Star Wars (film, spinoff e serie), il catalogo del National Geographic e anche quello della Fox (ad esempio tutti i film degli X-Men e 30 stagioni de I Simpson).
A parte i titoloni e i classici (chi non ne ha una buona scorta già in dvd?), ci sono varie chicche da recuperare, oltre ai contenuti esclusivi. A una prima veloce ispezione del catalogo, ecco qualche titolo meno noto che potrebbe rivelarsi interessante, soprattutto in questo periodo di prolungato isolamento:
- Corto Circuito (serie): Una collezione di corti sperimentali di animazione negli stili più vari (guardate “Just a thought”…), accompagnati da una breve introduzione/making of, . Da far invidia ai famosi corti Pixar per creatività e originalità. Piccole storie meravigliose.
- The Boys – La storia dei fratelli Sherman (documentario): la storia dietro il genio dei due fratelli musicisti che hanno scritto alcune delle più belle canzoni di sempre, senza i quali tanti dei Classici Disney non sarebbero altrettanto…classici. Talento e impegno al servizio della visionarietà di Walt Disney. Imperdibile per appassionati Disney (una versione “film” dei fratelli Sherman è in Saving Mr. Banks, altro film da vedere, che racconta della lavorazione di Mary Poppins). Sulla falsariga di The Boys anche Frank and Ollie, sui due famosi animatori Frank Thomas e Ollie Johnston. Una miniera di informazioni su come i film che adoriamo hanno preso vita.
- Steamboat Willie (corto): è il primo corto di Topolino (1928), l’inizio di un’era. Walt Disney non solo crea un personaggio destinato a diventare il simbolo della sua vita, ma anche il primo cartone animato in cui musica ed effetti sonori sono sincronizzati con le immagini. Il resto, come si dice, è storia.
- Paperino è l’appuntamento (corto): valga questo (che è il mio preferito) per tutti quelli presenti sulla piattaforma. Non c’è un modo molto intelligente di raggrupparli ma ce ne sono tantissimi: dalle Silly Symphonies degli anni 30 fino ai celebri corti di Pippo alle prese con arti e mestieri. Ma Paperino che balla con Paperina non si batte, mai.
- Destino (corto): pubblicato nel 2003, nasce dalla collaborazione tra Salvador Dalì e Walt Disney. Che altro serve???
- Zanna Gialla (film): per farsi del male e strapparsi il cuore. Oppure potete fare come Phoebe di Friends, e spegnere sempre a cinque minuti dalla fine. Tutti i vecchi film live action della Disney sono su Disney+: da Herbie il Maggiolino tutto matto all’inquietante Ritorno a Oz (occhio con i bambini, si rischiano vari traumi…), fino a Il cowboy col velo da sposa (titolo incomprensibile), film che trent’anni fa passavano continuamente in Rai su due ragazze che scoprono di essere gemelle separate alla nascita dai genitori che se le sono spartite…roba impensabile oggi, ma segno di tempi più ingenui e più romantici. E Quattro bassotti per un danese? C’è, c’è anche quello.
- Duck Tales (serie): sia il classico degli anni 90 sia l’edizione moderna (che risolve il più grande mistero Disney di sempre: che fine ha fatto la madre di Qui Quo e Qua?). La sigla originale non si batte, tormentone indimenticabile.
- Documentari Disneynature (documentari): oltre al catalogo National Geographic, c’è questa raccolta di documentari prodotta da Disney che – romanzando un po’ – racconta il mondo animale: African Cats, Chimpanzee, Bears… un ottimo modo per avvicinare i bambini (o gli adulti meno sensibili) al tema della salvaguardia del pianeta.
- Frankenweenie (corto live-action): prima di essere un acclamato regista, Tim Burton lavorava per la Disney come animatore, ma le sue visioni dark – come questo remake di Frankenstein con protagonista un cane (e Barrett Oliver de La Storia Infinita) – non erano molto apprezzate e portarono alla fine del suo rapporto lavorativo con la Disney. Fast forward al 2012 è Frankenweenie è una piccola gemma d’animazione (decisamente à là Burton) prodotta proprio dai Walt Disney Studios (anch’essa disponibile). I tempi cambiano!
Che mi sono dimenticato? Credo niente, al contrario di Disney+ che non si sa bene per quale motivo ha deciso di non includere La Spada nella Roccia e Il Canto di Natale di Topolino nella lista iniziale dei film. Grazie tante Disney, sono solo due dei miei preferiti, ma immagino non sia una vendetta per tutte le volte che parlo male di Frozen, vero? (Manca anche Mulan, ma ne sento meno la mancanza) Aspetteremo…