Il nuovo anno sarà pieno di importanti novità per Writer Monkey, un progetto che tutto appare meno che abbia esaurito il suo fermento. Anzi, di fermento ce n’è talmente tanto che non riusciamo a stargli dietro. E questo grazie a voi tutti, che ci seguite, che ci ascoltate, ci incoraggiate e poi, un giorno, magari, decidete persino di partecipare.

Tutte le novità nascono da nuovi incontri.
Oggi voglio parlarvi di un vecchio amore, quello per il cinema, che accomuna molti di noi, e di una nuova amicizia, quella con Giovanni Ragosa.

Permettetemi una digressione personale: il mio amore per la parola scritta, come alcuni di voi sanno, è nato grazie a Pino Chisari, che mi ha svelato come il suono delle parole potesse evocare immagini in grado di suscitare emozioni.

Le parole raccontano storie. Convergono per costruire immagini mentali capaci di smuovere tutti i sensi: immagini, suoni, persino odori e sapori.

La letteratura è un’arte che lascia quasi tutto al fruitore. A lui sta ricostruire attraverso i sensi evocati quanto l’autore suggerisce.

Io purtroppo per una buona parte della mia vita sono stata pigra.

Chi mi conosce adesso forse non lo direbbe, che quando mi fermo lo faccio perché davvero sono stremata. Ma sono stata pigra, e alla lettura di un romanzo, in passato, ho spesso preferito un film. Non è un caso che io sia laureata in DAMS anziché in lettere.

Io amavo, sopra ogni altra, l’arte del cinema – o così credevo – che buona parte dei sensi succitati li coinvolgeva in modo assai più diretto e definitivo. Immagini e suoni dati dall’autore, e non solo evocati.

Resta il fatto che, nonostante gli effetti speciali, o le musiche eccezionali, non sono mai riuscita ad apprezzare quei film che non raccontassero storie e che non lo facessero in modo convincente

E non credo di sbagliarmi se provo a dare per scontato che molti qui su Writer Monkey, come me, amino l’arte cinematografica proprio per la sua capacità di raccontare: che attraverso essa trovino magari ispirazione per la loro scrittura, e momenti di conforto quando la pigrizia e la stanchezza rendono la visione in sala il miglior modo per appagare creatività e intelletto.

Per questo parlare di cinema, qui su Writer Monkey, è molto appropriato, e Giovanni Ragosa, che di cinema ha già scritto, e molto, in passato, la persona con cui oggi iniziamo a farlo.
La rubrica si chiama “Polvere di Stelle”. Vi invito a seguirla con molta attenzione.

Bello averti con noi, Giovanni, grazie per questa novità, non vediamo l’ora di leggerti!