22 marzo 2020.
Prima domenica di questa ‘maledetta primavera’ che ci ha tolto un po’ a tutti qualcosa.
O qualcuno.
La serenità, innanzitutto.
La speranza in un’altra nuova rinascita, fuori e dentro di noi. Di me.
Forse anche di Te. Non so…
Però ora, qui, prigioniera di questa terrazza al sole che non mi sa e non mi può riscaldare, i pensieri vanno…
Si librano in quest’aria tersa che profuma di nuovo e di cui non riesco a godere, ora.
Si alzano, liberi, in volo.
Volano!
Loro sì.
Soltanto loro…
E sento, sai, che questo, ora, in questo momento, è l’unico illusorio volo concesso a qualcosa di mio, la sola cosa che, forse, veramente mi appartiene: il pensiero.
E ci stai anche Tu, dentro. Incollato a pareti invisibili e forse proprio per questo ancora più claustrofobiche: sentirsi attorniati e, paradossalmente, rinchiusi dall’immensità…
Non lo so se potrai leggermi, non lo so.
Ma questo pensiero, ora, ha preso il volo da solo, e l’ho lasciato andare.
Qualcuno, forse, lo riconoscerà…