Leggera è la strada che ci riporta verso casa, sia essa appena dietro la steccato o ancora indistinta, oltre il confine, e già ci avvolge un caldo odore di minestra e l’onesto profumo del vino scuro.
Il divano sdrucito con sopra un libro dimenticato e, in un angolo, la bambola con gli occhi dipinti e una treccia sciolta, e le tende spalancate su altri interni, in una sequenza infinita di strade/pavimento luccicanti sotto la luce rassicurante degli abat jour.

Io, sempre, ritornavo a casa perché non avevo un altro posto dove andare.
Oggi vorrei ritornarci, per poter dire ai fantasmi che ancora l’abitano, che nella mia anima ho costruito una casa vera dove c’è una stanza anche per loro.