Osservare a lungo lo scenario cambiare,

mentre una musica lontana

accompagna lo scorrere lieve

di un vino bianco e fruttato tra le labbra. 

Sentire il palato che accoglie

nuovi e antichi sapori in un amalgama

che sai di portarti dentro

da quando hai memoria.

Ghirigori di sale

sulla pelle ambrata. 

Lo specchio

che finalmente restituisce l’immagine

che speravi.

L’odore del mare e il sapore della terra. 

Il suo ritmo lento

come un respiro di vento che infonde vita. 

Riprendersi il proprio tempo. 

E riscoprire

quanto sia necessario il superfluo.

E così rinascere. È così che si rinasce.